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Parigi ci appartiene (DVD) di Jacques Rivette - DVD
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Parigi ci appartiene (DVD) di Jacques Rivette - DVD

Descrizione


Parigi, 1957: Anne, invitata dal fratello Pierre alla festa di un amico, conosce Philip, un americano perseguitato da McCarthy, e il regista teatrale Gérard. Tutti sembrano coinvolti dal suicidio di un compagno spagnolo, attivista anarchico...
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Dettagli

Paris nous appartient
Francia
1960
DVD
8034097480621

Informazioni aggiuntive

P.F.A. Films, 2012
Terminal Video
120 min
Francese (Dolby Digital 2.0 - stereo)
Italiano
Full screen
foto; interviste; trailers; filmografie

Valutazioni e recensioni

VITTORIO MOCCIA
Recensioni: 4/5

Film con una impronta noir da cinema poliziesco, scritto sui tavoli di un caffè da Jean Gruault (ex collaboratore di Rossellini) ed assai tribolato nella realizzazione. Le riprese di "Parigi ci appartiene" (dall'epigrafe "Parigi non appartiene a nessuno" di Charles Peguy) si prolungarono per ben tre anni, dal '57 al '59, portate avanti da Jacques Rivette grazie all'aiuto di Truffaut e Chabrol; per di più il film uscì nelle sale solo nel '60. "Parigi ci appartiene" riprende alcuni temi cari a Rivette: complotti e segreti, teatro come lettura interpretativa del cinema e dunque della vita, la città di Parigi. La trama del film si incentra sull'evoluzione morale della protagonista - Anne - la cui innocenza viene compromessa dal tentativo di dipanare il complotto che la circonda, sul quale indaga perdendosi nei labirinti mentali delle vie di una Parigi semideserta; innocenza che diventa maturità con l'assistere al destino tragico dei personaggi che perdono qualsiasi orientamento morale, come nella tragedia "Pericle" di Shakespeare: c'è un poeta americano - Philippe- vittima del Maccartismo, che denuncia, dopo la morte di un musicista spagnolo - Juan -, ucciso dalla Falange Armata, una nuova possibile tragedia che colpirà il regista Gérard, le cui difficoltà a trovare attori e a realizzare la rappresentazione teatrale del "Pericle" riflettono le difficoltà stesse del film di Rivette a prendere corpo. Film mentale e dialogato questo, che inizia con una riunione di intellettuali in cui uno di essi getta provocatoriamente del wisky su una tela e nel quale gli incontri dei personaggi girano intorno alle prove teatrali condotte da Gérard. Il comportamento dei personaggi è multiforme; ambiguo, speculativo, morale, passionale, politico e poliziesco e tutto il film è pervaso da un delirio onirico e paranoico che rappresenta un potere distruttivo e totalizzante (evidenti i riferimenti a Metropolis di Lang), visione che anticipa in qualche modo di 10 anni certi temi cari ai movimenti del '68. Le panoramiche sui tetti di Parigi con vista sulla Senna fanno esteticamente pensare a Feuillade, a cui si ispirerà anni dopo un altro regista francese, Olivier Assayas, con il suo cult "Irma Vep". Buono il master utilizzato per il DVD della P.f.a. Il film è sottotitolato in italiano, con una traduzione che fa probabilmente riferimento a quella equivalente per "non udenti" in francese. Ottimo l'extra nel quale Dominique Pàini commenta il film; presenti inoltre galleria fotografica e filmografia di Rivette.

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Jean Claude Brialy

1933, Aumale, attuale Sour el-Ghozlane, Algeria

Attore francese. Brillante studente d'arte drammatica, fascinoso, sguardo ispirato, ha immediato successo a teatro ed esordisce sul grande schermo nel 1956 in L'ami de la famille di J. Pinoteau. Sono gli anni della Nouvelle vague e dei suoi autori che fanno di B. uno dei prediletti attori-feticcio. È soprattutto C. Chabrol a valorizzarlo agli inizi con Le beau Serge (1959) e I cugini (1959). In seguito recita in La donna è donna (1961) di J.-L. Godard, La sposa in nero (1968) di F. Truffaut, Il ginocchio di Claire (1970) di E. Rohmer e Il fantasma della libertà (1974) di L. Buñuel. Molto apprezzato anche in Italia, si segnala in La notte brava (1959) di M. Bolognini, La banda Casaroli (1962) di F. Vancini e Il mondo nuovo (1982) di E. Scola, che lo richiama, invecchiato ma sempre incisivo...

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