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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2019
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niente non riesco a farmelo piacere
Ogni libro che leggo di Houellebecq mi fa pensare alla differenza con Annientare e al suo spiraglio di serenità che accompagna gli esiti della vita. Ne Le particelle elementari questo spiraglio è assente, se non per la trasformazione distopica che viene raccontata come sbocco delle ricerche di biologia molecolare di Michel, uno dei due fratellastri protagonisti. Non c’è nulla a mitigare la cupezza dell’immagine che l’autore ha della vita, dell’inutilità di ogni sforzo e aspirazione. Dell’inutilità del lavoro, della vanità dell’amore e della ricerca di qualsiasi pulsione alternativa. L’unica cosa che aiuta a campare è il sesso come per l’altro fratello Bruno, o la ricerca genetica per Michel, nella sua impermeabilità ai rapporti umani. La ricerca del sesso sfrenato come unica possibile soluzione, riempie il romanzo attraverso decine di pagine in cui il lettore viene portato da luoghi alternativi devoti a libero amore, di ex-sessantottini ai club per scambisti fino a farlo precipitare, ma forse è proprio lo scopo, nella stessa cupezza che avvolge la vita senza gioie dei due protagonisti. Il piacere momentaneo è dunque l’unico stimolo per cui valga la pena di trascinare la propria esistenza. Queste pagine stancano e probabilmente ne sarebbero bastate molte meno per rendere allo stesso modo la disperazione di Bruno che, più di Michel, diventa il vero pilota di questo nichilismo. La salvezza, contrariamente allo spiraglio di Annientare non può essere raggiunta con le categorie umane, men che meno con quelle di qualsiasi religione. Ho già detto che una parte della narrazione mi è sembrata inutilmente lunga e un po’ scontata, ma nel complesso il romanzo è stimolante come gli altri quattro che ho letto di Houellebecq che è per me uno dei più interessanti scrittori della nostra epoca.
Un libro che sicuramente approfondisce molto le pulsioni umane. Ma non lo definirei gradevole.
Recensioni
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