Passo dopo passo. La mia storia - Carla Fracci - copertina
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Letteratura: Italia
Passo dopo passo. La mia storia
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Descrizione


Giselle, Giulietta, Cenerentola... sono più di duecento i ruoli, le interpretazioni, le storie portate in scena da Carla Fracci. In questa autobiografia intima, l'étoile racconta l'infanzia trascorsa nella campagna lombarda e l'ingresso alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala, gli anni dello studio e i trionfi sui palcoscenici più importanti del mondo; confessa l'amore per la famiglia e l'onestà, per la danza, per la musica e l'armonia. Confermandosi come una figura di grande valore, un modello per tantissimi giovani che si accostano alla danza, alla vita.

Dettagli

Tascabile
23 giugno 2020
208 p., ill. , Brossura
9788804729358

Valutazioni e recensioni

  •  Anonimo
    in punta di piedi

    è stata una grande diva indiscussa della danza e l'esempio che studio e lavoro sono mezzi potenti, dato che lei, sembra fosse tra le bambine incerte per l'ammissione alla scuola, come ha detto lei stessa.

  • Silvietta
    Che donna!

    Sono arrivata all’ultima pagina con il dispiacere di non averla mai conosciuta e con l’ammirazione già esistente ma ancor più consolidata per questa donna integra, piena onestà e valori encomiabili, un modello per tantissimi giovani che si accostano alla danza e alla vita. Una donna ferma, determinata nelle sue scelte, che sa quello che vuole. Racconta che tanti personaggi importanti volevano lei con pochi altri colleghi in cambio di guadagni remunerativi, ma Carla ha sempre preferito creare lavoro per gli artisti giovani e vecchi e andare con una Compagnia. “Nessuno guadagnava cifre alte, le spese erano molte, e ci fu anche qualche danzatore che di questo si lamentò. Ma per me lo scopo era usare la forza mediatica acquisita con anni di lavoro e metterla a disposizione di tutto il balletto. Non volevo spettacoli basati solo sulla mia persona o sul mio nome, conscia di tutte le scomodità e del lavoro che questo comportava […] Voglio che il mio lavoro non sia d’élite o relegato alle sole scatole d’oro dei teatri d’opera. Desidero che possa arrivare a chiunque voglia esserci. L’arte dev’essere di tutti, se vogliamo che il potere cada dalle solite mani, dobbiamo prima di tutto portare la cultura nei posti dimenticati e più impensati. Mi sono sentita una pioniera che ha aperto la via della danza in posti considerati minori rispetto alla Scala e a New York, che ha dimenticato camerini caldi e confortevoli per scegliere una professione libera in tutti i luoghi e centri d’Italia e che in cambio delle fatiche ha ricevuto una valanga di amore. Quante volte i teatri, la gente, i ministeri mi hanno quasi costretta a aderire a determinate scelte. Io ho invece sempre voluto essere libera, ho voluto danzare chi sono nella vita. A volte anche essere svincolata dall’immagine di donna angelicata in tutù bianco. Mi guardo allo specchio e posso dire: «Ho portato la danza a tutti»”. Assolutamente consigliato! Così come la visione del film "Carla" (RAI), super fedele alla biografia!

  • La "Carlina" qui si è raccontata in modo lieve e a volte spiritoso, il volume proprio per questo si legge tutto d'un fiato perché la signora della danza italiana (insieme alla scomparsa signora della danza narrata e scritta, Vittoria Ottolenghi) ha avuto una vita incredibile e ci dice alla fine che la danza è in ognuno di noi e lei ha speso una vita per farcelo capire. Grazie! Da leggere! Riesce a trasmettere i valori i sacrifici che hanno generato una vita di successi. Una persona che ha riconosciuto anche nel rapporto con gli altri il valore al contributo che in certi momenti le è stato necessario.

Conosci l'autore

Foto di Carla Fracci

Carla Fracci

1936, Milano

È stata una ballerina italiana. Nata a Milano il 20 agosto 1936 da famiglia di umili origini, inizia a studiare al Teatro alla Scala a dieci anni, diplomandosi nel 1954. Dopo soli quattro anni è étoile della Scala, da qui in poi la sua carriera è in ascesa, balla con diverse compagnie straniere e diventa una stella della danza classica italiana e internazionale. Nel 1980 fa la sua prima apparizione cinematografica in Nijinsky di H. Ross, biografia del ballerino ucraino Vaslav Nizinckij. Recita poi per M. Bolognini in La storia vera della signora delle camelie (1981) meritandosi un Nastro d’argento come migliore attrice esordiente. In seguito, interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi nel film tv Verdi (1982) di R. Castellani. Ha diretto il corpo di ballo...

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