Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +10 punti
Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 1998
Un libro che demolisce ogni stereotipo sulla grandezza dell'America e getta una luce sinistra sui suoi valori fondanti. La guerra, la famiglia, il fanatismo, la crisi, sono raccontati da Philip Roth con profondo acume. Un libro che è stato definito da tutti "Il grande romanzo americano". E lo è.
«"Pastorale americana" è un romanzo di quattrocento pagine che finisce con un punto interrogativo. Questo è ciò che lo rende grande?» – The New Yorker
Seymour Levov è alto, biondo, atletico: al liceo lo chiamano «lo Svedese». Ebreo benestante e integrato, ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e di gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam, esplose negli Stati Uniti, non coinvolgono anche lui, e nel modo più devastante: attraverso l'adorata figlia Merry, decisa a «portare la guerra in casa». Letteralmente. Ma Pastorale americana non si esaurisce nell'allegoria politica; è un libro sulla vecchiaia, sulla memoria, sull'intollerabilità di certi ricordi. Lo scrittore Nathan Zuckerman, fin dall'adolescenza affascinato dalla vincente solarità dello Svedese, sente la necessità di narrarne la caduta. E ciò che racconta è il rovesciamento della pastorale americana: un grottesco Giudizio Universale in cui i Levov, e i lettori, assistono al crollo dell'utopia dei giusti, al trionfo della rabbia cieca e innata dell'America.
Un romanzo crudo e crudele sulle "falle" della società americana negli anni del Vietnam. Roth è in grado di mettere alla luce tutte le contraddizioni del "sogno" americano
Del dissidio interiore di un uomo "socialmente impeccabile" di fronte ad un evento "socialmente inammissibile" generato dalla figlia. Dell' impossibilità del controllo, dell'imprevedibilità degli eventi. Del "cosa faccio?", "Cosa dovrei fare?", "Cosa è giusto", del "se è giusto". Procede non velocissimo ma mantiene l'attenzione. Muove, immedesima.
Indubbiamente un libro difficile sulla disgregazione delle certezze della borghesia benestante della provincia ebraica americana. Una superficie calma immota che si incrina e pian piano si devasta e cola a picco senza quasi rendersene conto. Un'esteriorità tutto sommato soddisfacente e di facciata che nasconde però germi tenuti sopiti dal perbenismo e dalla convenienza sociale ma che se lasciati liberi attraverso una prima porta aperta corrodono fin nell'intimo anime per certi versi ignare di ciò che succede. Un libro mozzafiato, leggere per credere!
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore