La protagonista è Gemma, una ragazza di sedici anni, che non riesce più a provare fiducia in nessuno. È una mattina di luglio, Gemma sta attraversando un campo di girasoli. Sembra che si tratti di un'innocua passeggiata in mezzo alla natura, ma in realtà la sedicenne ha una meta ben precisa: il grande albero in mezzo al campo. “Impercettibili tratti biancastri si alternavano al nero del corpo dei chicchi, mettendo a confronto due colori del tutto opposti: uno somma di infinite sfumature e l'altro vuoto di luce. Gemma si sentiva proprio come quei colori, altalenante tra il nulla e il tutto, tra la mancanza e la pienezza”. Un girasole ormai secco la induce a rallentare il passo e a dare il via a una serie di riflessioni su se stessa e sul mondo tetro, popolato di orchi, che la circonda da sempre. Non mi dilungo ulteriormente sulla trama. È necessario che sia il lettore, pagina dopo pagina, ad addentrarsi nella vita di Gemma e della mamma Clara, in quegli spazi vuoti che necessitano di essere colmati, per non rischiare di essere del tutto schiacciate. “La pazienza dei girasoli” scaraventa il lettore all'inferno, facendogli provare orrore. È un libro che ogni tanto va chiuso per riprendere fiato; è breve, ma denso di tematiche attuali e piuttosto impegnative, che l'autrice ha gestito in modo perfetto con il suo stile di scrittura invidiabile: asciutto, diretto e, spesso, evocativo. Giovanna Avignoni ci induce a riflettere sull'indifferenza del prossimo, sui traumi, sulla facilità con cui, a volte, si ripone la fiducia negli altri, sulla passività, la voglia di fuga dal presente, il vuoto interiore e i pericoli del web. “Ragazzi, la verità è che il vuoto risucchia la nostra aria e non ci permette di respirare. [...] L'essere umano spera di non essere divorato dal nulla, da ciò che, non essendo tangibile né qualificabile, appare impossibile da controllare
La pazienza dei girasoli
A sedici anni la vita è densa di emozioni. Si scopre il primo amore, con i suoi palpiti e le sue delusioni. A sedici anni si è certi di avere il mondo in pugno. Gemma, invece, si sente sola e inutile. Detesta se stessa e nasconde a tutti l’angoscia che si porta dentro. Solo il suo angelo sembra capirla, un angelo biondo che dialoga con lei ogni notte e che lei vorrebbe tanto incontrare. Volta dopo volta, però, ogni tentativo di lenire le proprie sofferenze la spinge sempre più in fondo a un crepaccio, a un abisso di orrore e violenza per uscire dal quale si vede aperta davanti solo una strada. Quella che porta al grande albero in mezzo al campo di girasoli.
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Anto_s1977 20 giugno 2024L'inferno esiste
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