E' stata una sorpresa. Emerge un altro lato di Pirlo (che normalmente sembra monoespressione...e quella che esprime non è un'espressione di allegria), divertente, istrionico, organizzatore di scherzi (!!! lui!!!! Pensavo che l'unico scherzo che potesse organizzare fosse sbagliare una punizione!) ma anche capace di ragionamenti più profondi (mi ha colpito molto quello sulla rivalità dei genitori sui campetti giovanili...). Il libro è scritto chiaramente da un professionista, ma condiviso dal giocatore, è questo lo rende reale. La parte sugli scherzi a Gattuso mi ha fatto piangere dal ridere, interessanti i retroscena su Lippi, Galliani e i vari compagni di squadra. Un libro leggero consigliato non solo agli appassionati di calcio, ma anche a chi apprezza le buone persone.
"Penso quindi gioco" è la conferma della perfetta efficienza della macchina Pirlo. Il regista bianconero usa i piedi per calciare, la testa per pensare e la lingua per dire ciò che sente, senza tatticismo o giri di parole. Fra le tante prese di posizione contenute in questo libro, Pirlo è categorico sui colleghi calciatori coinvolti nelle scommesse, suggerisce provvedimenti drastici per combattere la violenza negli stadi e il crescente razzismo che colpisce gli atleti di pelle nera. Non è certo tenero nei confronti dei dirigenti che hanno provato a rottamarlo, mentre ha qualche rimpianto verso quegli addetti ai lavori (Barcellona, Real Madrid, Chelsea) che gli hanno fatto una corte spietata, ma mai nel momento giusto. Pirlo racconta anche il suo lato spiritoso che si esprime negli scherzi da spogliatoio. Negli anni rossoneri il suo bersaglio migliore è stato Rino Ringhio Gattuso, oggi la voglia di divertirsi gli fa trovare continuamente nuove prede, nella Juve e in Nazionale. Prefazione di Cesare Prandelli.
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Anno edizione:2014
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non mi ha entusiasmato. al di là della scrittura (evidentemente altrui, ma ci mancherebbe), rimane un po' a metà tra un racconto quasi intimo (il pirlo che non ti aspetti) e quello pubblico (il pirlo che conosci già). in entrambi i casi qualche sorpresa (il discreto pirlo qui si vanta più di ibra) e qualche sospetta lacuna (poco - e male - sul milan, ma del resto il libro sembra scritto apposta per levarsi qualche sassolino, nel 2013, in piena rivincita del periodo juventino). in compenso parecchia playstation (boh). forse per appassionati, meglio se bianconeri.
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Non sembra un autobiografia, è una serie di fotografie su alcuni momenti della vita sportiva di Pirlo. Ci sono parti divertenti con annedoti su alcuni giocatori, come quello sull'ipocondria di Matri, altri davvero molto auto-celebrativi anche per un grande giocatore come Pirlo. Ovviamente il libro non sembra scritto dal calciatore, però questo non impedisce di trovare il libro godibile. Unica nota: prezzo del libro mi è sembrato eccessivo.
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