Anche la Manfredi rientra tra le letture più belle del '24, come anni fa col suo esordio al romanzo e ancor prima con la bella raccolta di racconti. Mirabile la capacità di descrivere dettagli e riflessi psicologici alla luce delle varie situazioni. Le riescono innumerevoli frasi complesse e affascinanti che danno soddisfazione.
Il periodo del silenzio
Dall’autrice Premio Campiello Opera prima con Un buon posto dove stare, un romanzo dirompente che riavvolge il nastro della nostra vita, dal rumore assordante al silenzio, in un mondo che non smette di parlare.
«Ogni parola porta ad altre e altre e altre ancora, e ognuna di queste ti spezzerà il cuore, prima o poi.»
Cristina Martino ha ventotto anni, è laureata in Archeologia e lavora, precaria, in una biblioteca di dipartimento all’università di Torino. Ha una vita piuttosto monotona, una famiglia ordinaria, nessun trauma. Ha avuto qualche relazione di breve durata – una, in particolare, che le è rimasta dentro con una forma di dolenza irrisolta – ha un flirt con Daniele, conosciuto da poco, e un’amica, Silvia, che sembra il suo opposto; ogni cosa in lei tende all’evasione dalla norma, al rumore, all’eccesso di vita. Una sera, presa da un impulso, Cristina decide di eliminare i suoi profili social. Un gesto senza motivazione apparente, non insolito, di certo non rivoluzionario: eppure, questa sarà la prima tappa del suo percorso verso il silenzio, perché, gradualmente, Cristina smette di comunicare. Pur continuando la sua vita quotidiana, smette di parlare alle persone in biblioteca, a sua sorella, ai suoi genitori, smette di parlare a Silvia, persino a Daniele. Mantiene dapprima un contatto minimo, attraverso biglietti e messaggi essenziali e, infine, elimina anche quello. Cristina scivola sempre più in una forma di rarefazione, di invisibilità fisica, in cui il silenzio diventa la scelta di una sparizione dal mondo. Quando un articolo sulla sua storia diventa virale, in tanti cominciano a emularla, attribuendo al suo silenzio significati universali e necessari, mentre nessuno sembra più sapere dove Cristina si trovi davvero, e se tornerà. Con una scrittura nitida e puntuale, che segue come una pelle l’evoluzione di Cristina e il suo rapporto con il silenzio, Francesca Manfredi scrive un romanzo teso e potente, che riflette sulla solitudine oppressa dal caos, sul vuoto comunicativo dei nostri rapporti, sulla forza che ancora può avere la parola, quando rinasce vergine e vera.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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diedeutschen 11 gennaio 2025
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Elisa 30 dicembre 2024Attuale
Molto attuale.
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Sara 28 ottobre 2024Storia molto toccante
Tratta un tema molto delicato e molto attuale. Nell'epoca dei social, degli influencer e della continua ricerca di esposizione mediatica, la scelta del silenzio è un atto di grande coraggio. Descrive molto bene la parabola della protagonista, con un taglio molto intimo e introspettivo. Sicuramente qualcosa di originale, da leggere.
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