Libro grandioso capace di farti tornare bambino e farti entrare nell’isola che non c’è! Consigliato a tutti
Peter Pan
Peter Pan, il ragazzo che non vuole crescere, ha il potere di volare e vive in un'isola magica. Ma è affascinato dalle storie della buonanotte che Mary Darling racconta ai suoi figli e di sera va a trovarli nella loro casa a Londra. Durante una delle sue visite notturne perde la sua ombra, e quando Wendy, la figlia di Mary, gliela ricuce addosso, il ragazzo la invita a volare con lui verso il Paese-che-non-c'è. "Un po' di polvere di fata, un pensiero felice, e via che si va". Seguendo il misterioso e sfuggente ragazzo, Wendy e i suoi fratelli andranno incontro a mille peripezie, ai perfidi dispetti di Campanellino, alla minaccia del temibile capitan Uncino e dei pellerossa. Nella fantastica isola che non c'è conosceranno il mondo delle fate, la laguna delle sirene e il popolo dei Bambini Smarriti, bambini che come Peter Pan hanno deciso di non voler mai abbandonare l'incoscienza e la meraviglia dell'infanzia. Per più di un secolo le avventure di Peter Pan hanno conquistato generazioni di lettori e continuano ad affascinare tutti i bambini e moltissimi adulti, perché rimangono nel cuore come una riserva di polvere fatata, per volare sulle ali dell'immaginazione, ognuno verso il proprio, personale, Paese-che-non-c'è. Età di lettura: da 8 anni.
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ale 28 agosto 2024stupendo
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LucaAmbrosino 16 febbraio 2024Incipit: «Tutti i bambini crescono, meno uno»
L'incipit è la perfetta sintesi del libro. Vista la tematica, cercherò di fare il punto della situazione usando come spunti di pensiero le parole pronunciate da una bambina, vale a dire mia figlia, mentre la sera ascoltava nel suo letto la mia lettura di Peter Pan (diciassette capitoli letti in altrettante serate con un'enfasi da narratore rodato): "Peter Pan è un cattivone" Ebbene si, mia figlia non ha preso in simpatia il protagonista del romanzo. Non ho indagato a fondo il motivo del suo rancore. Probabilmente è stato il voler rimanere bambino a tutti i costi che a mia figlia proprio non è andato giù. Non c'è nulla di strano in questo, quando si è bambini si vuole crescere, parecchie cose ti sono proibite, etc. E' solo quando ci si rende conto che quegli anni sono persi per sempre che si rimpiange la propria fanciullezza. "Ma perché Uncino è dovuto morire?" Mia figlia è quasi scoppiata in lacrime nel solenne momento della morte del pirata. Il cattivo del romanzo dopotutto non è poi così cattivo. A me James Uncino è sempre stato simpatico, difatti (è evidente che a formulare la domanda è stato il sangue del mio sangue... tesoro di papà!) In realtà è la morte di un personaggio centrale che scuote l'animo di un bambino, un personaggio che hai cominciato a conoscere e alla cui presenza ti sei abituato. E puntuale arriva il tremendo quesito, La Domanda con la D maiuscola: "Perchè dobbiamo morire?". Tergiverso e vado oltre. "NOOOOO!" L'urlo di disappunto viene lanciato da mia figlia quando Peter Pan chiude la finestra della camera dei bambini per impedire il loro ritorno a casa. Credo che una delle cose che terrorizza di più un bambino sia il rimanere senza i propri cari. La capacità e soprattutto la voglia di staccarsi dalla propria famiglia è forse il principale indicatore della perduta fanciullezza. «Solo chi è allegro, innocente e senza cuore può volare» Una cosa è certa: da adulti, essere contemporaneamente tutte e tre le cose è impossibile. Voto: 8
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Danibene 17 dicembre 2022Bellissima edizione
Edizione perfetta per un regalo a dei bambini, ma perché no? anche per un bel dono a degli adulti che, con un po' di polvere di fata, torneranno ad essere bambini. Bellissimo libro!
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