Divertente ed irriverente libro di Palahnik, scritto in un linguaggio al limite del comprensibile, che rende la lettura un pò difficoltosa. Ammetto che abituarsi a ciò comporta fatica, ma a lungo andare ho trovato questa trovata simpatica e pertinente al personaggio in questione. In questo racconto ci sono tutti gli elementi dell'autore, che non risparmia amare frecciate alla nostra società e al tempo stesso colpisce il lettore con il calssico humor politicamente scorretto. Se si tralascia il linguaggio e un finale un pò piatto , non si può non apprezzare questa opera, che si burla del nostro mondo "occidentale" denigrandone le pessmie abitutini e l'assoluta mancanza di valori. D'altro canto anche il cosidetto paese "terrorista" è dipinto come una macchietta, ironizzando sul totalirarimo dello stesso. In sintesi non si può non pensare che il nostro mondo è colmo di eccessi e questo libro, ingigantendoli, ce li mostra attraverso le tipiche vicende di Palahaniuk.In particolare la società giovanile è dipinta come fredda e assolutamente priva di valori a parte queli sessuali. Tale situazione è descritta via via in modo molto credibile, colpendo con le consuete vicende "al limite", ma anche per la veridicità, ahimè, di alcune situazioni. Da ammiratore dello scrittore ho apprezzato come sempre le situazioni, i dialoghi e alcuni personaggi e giungo alla conclusione che questo racconto mi ha divertito e colpito come sempre, ma mi ha fatto anche riflettere su tanti aspetti della nostra vita e del niostro mondo malato.
"Pigmeo" è una commedia dark che parla di terrorismo e razzismo. Il protagonista è un tredicenne straniero che approda negli Stati Uniti nell'ambito di un programma di scambio studenti e finisce in una classica famiglia middle-class, bianchissima, felicissima (e cristianissima) che vive in un altrettanto classico, altrettanto middle-class, altrettanto bianco, felice (e cristianissimo) sobborgo sperso da qualche parte nell'immensa provincia americana. La permanenza dovrebbe durare sei mesi e il nostro "eroe" è in compagnia di un'altra dozzina di ragazzini simili a lui spediti negli Usa a vivere in tipiche famiglie locali. Il problema è che "Pigmeo" viene da un non meglio identificato paese totalitario ed è un terrorista, addestrato fin dalla più tenera età alle arti marziali, alla chimica e all'odio assoluto per gli Stati Uniti. A guidare il suo comportamento sono citazioni di "grandi uomini" come Hitler, Pinochet, Idi Amin etc. etc. Pigmeo vuole sfruttare i suoi sei mesi di soggiorno per creare un progetto in grado di superare le qualificazioni per il Concorso Nazionale di Scienze. Se ce la farà, potrà andare a Washington per le finali, portando con sé il suo interessante piano, che dovrebbe provocare la morte di milioni di persone. Attraverso lo sguardo di Pigmeo - obnubilato dalla propaganda e dalla paranoia - scopriamo tutto l'orrore dell'America di oggi, con la sua xenofobia, il suo soffocante fondamentalismo religioso, l'onnipresenza dei media e della violenza.
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Anno edizione:2010
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Mi sento di sconsigliare questo libro a chi ha voglia di leggersi qualcosa di semplice. Capisco chi critica questo libro ma personalmente,dopo le prime 15 pagine,una volta entrato nel "meccanismo",l'ho trovato scorrevole e divertente, come al solito Palahniuk condisce il tutto con una satira ferocissima e graffiante. Pigmeo è spassoso e lo sguardo visionario dell'autore raggiunge livelli altissimi (specialmene le parti in chiesa e nel supermarket). Chuck è il mio autore preferito ma era dai tempi di Cavie che una sua opera non mi prendeva cosi. Personalmente lo colloco tra i suoi libri migliori con Soffocare,Survivor e Cavie. Chi non ha voglia di mettersi di impegno in questa lettura compri qualcos'altro, non è colpa dell'autore se la maggior parte delle persone non vogliono lambiccarsi il cervello.
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Palahniuck non si smentisce nemmeno in questo libro, trascinando il lettore in un racconto della società medio borghese americana, cattolica e bigotta. Il tutto viene raccontato in prima persona da Pigmeo, un ragazzino terrorista, adottato dalla classica famiglia americana condita da tutti i suoi stereotipi. Il fatto che la narrazione avvenga nel linguaggio poco erudito di Pigmeno potrebbe scoraggiare il lettore, ma non fatelo! Pigmeo saprà trascinarvi nella storia folle di un'America bigotta.
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