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Pubblicato da Baldini Castoldi Dalai, i Pochi inutili nascondigli del titolo sono sette racconti di Giorgio Faletti, ciascuno preceduto da una evocativa illustrazione di Paolo Fresu. Uno scrittore ed ex comico, Faletti, che da sempre deve confrontarsi con la pesante eredità del suo folgorante debutto letterario: Io uccido. In questo caso il metodo dell’antologia l’aveva sperimentato anche Carlo Lucarelli, e non è difficile provare ad accostare questi due tentativi alle raccolte di racconti horror del maestro Stephen King. Una novità quindi per Faletti, sia per il formato breve sia per la tematica soprannaturale. Difatti esplora luci e ombre di personaggi ironici e fumatori, proprio come lui, e lo fa attraversando i generi del giallo, del fantastico e dell’horror. Sette trame misteriose quindi, condite di metafore, e dai risvolti sorprendenti. Scopriamole una per una...
Ho letto quasi tutti i libri di Faletti, mi sono piaciuti molto. Pochi inutili nascondigli è composto da brevi racconti, di fantasia non c'è dubbio, ma scorrevoli e piacevoli da leggere. Certo se lo si confronta con la realtà non trova riscontro, ma un libro da scrivere può essere paragonato ad una fiaba da raccontare, gentile o paurosa, e allora ci possono stare anche quelle frutto della fantasia dell'autore che ci porta assieme a lui nella trama. Una cosa che mi ha fatto veramente piacere, nei ringraziamenti finali si è ricordato anche dei lettori con una bella frase dedicata a tutti noi. Bravo Faletti.
Non lo ritengo assolutamente all'altezza dei precedenti. Lo stile dell'autore è sempre percepibile, ma i racconti non sono riusciti a toccarmi più di tanto. Molte le forzature. Suspance scarsa e prevedibilità che affiora. Non posso credere in un esaurimento della vena di Faletti, che con i tre romanzi precedenti mi aveva entusiasmato. Questo tentativo di aggregazione di racconti mi è sembrato più che altro una necessità editoriale.
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