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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2021
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Con questa serie di libri edita da Einaudi, Maurizio De Giovanni ci trascina in un'ambientazione unica, quella della Napoli degli anni '30. Siamo in pieno ventennio fascista e qui si intrecciano due vicende, quella umana e quella professionale, del commissario Ricciardi, personaggio tra i più particolari della narrativa di genere. Quest'uomo dalle eterne mani in tasca, con il ciuffo ribelle e gli occhi di ghiaccio, è dotato di un dono particolare che per lui è anche una maledizione: riesce, infatti, a percepire le ombre delle persone morte di una morte violenta che lo indirizzano nel corso della sua indagine. La forza di questi romanzi, a mio parere, è nel mondo che De Giovanni è riuscito a creare: dallo spaccato di un'epoca terribile e affascinante al tempo stesso, che lascia presagire la tragedia che si sarebbe svolta di lì a poco in Italia, alla forte caratterizzazione dei personaggi con i quali è facile immedesimarsi, con i quali condividiamo sogni, speranze, ambizioni e delusioni. Personaggi che riescono a evolvere di libro in libro, in un crescendo umano fino all'emozionante finale.
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De Giovanni ha questa grande capacità di lasciare quella riflessione interiore al lettore che gli permette di comprendere gli stati d'animo dei suoi personaggi. È anche questa volta non avrei mai immaginato chi fosse l'assassino.
Che dire? Sempre piacevole e scorrevole nella lettura e le parodie dei personaggi davvero unici!
L’estate…calda, afosa, opprimente del Sud (a Napoli come a Palermo!). La gelosia…calda, afosa, opprimente di tutti i protagonisti della storia di De Giovanni. L’ipocrisia…calda, afosa, opprimente del regime fascista di quel periodo storico. Un delitto…caldo, afoso, opprimente misto a rabbia, fame, miseria; un delitto che mostra tutte le sfumature del dolore e del dispiacere. Ogni stagione ha il proprio sentimento dominante; ogni stagione ha il proprio delitto. Ma Ricciardi è sempre lì…non batte ciglio. Rimane in piedi, le mani in tasca, la ciocca di capelli sulla fronte. Ma il caldo, afoso e opprimente scioglie anche il suo cuore freddo e lacerato dal Fatto, quel Fatto macabro, sferzante, pungente e opprimente…si, perché il Fatto, qualunque stagione essa sia, non va via. Le stagioni passano, i delitti trovano il loro colpevole, ma il Fatto resta lì…con Ricciardi.
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