Premiata ditta Sorelle Ficcadenti - Andrea Vitali - copertina
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Letteratura: Italia
Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
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Descrizione

Una favola ricca di ironia trascinante sulle mille facce della verità, con un racconto extra che ci riporta alla vita a Bellano tra Seicento e Settecento, tra storie segrete, pettegolezzi e personaggi bizzarri.


Bellano nel 1915 è un tranquillo paesello sul lago di Como. Un giorno come un altro, però, arrivano Giovenca Ficcadenti, alta, bionda, bellissima, e la sorella Zemia, di notevole bruttezza, per aprire una merceria. E sconvolgere gli equilibri del borgo. Delle sorelle non si sa niente, tranne che Geremia, impazzito d’amore per Giovenca, minaccia di buttarsi nel lago se non potrà sposarla. Il paese inizia così a mormorare, costringendo il prevosto a prendere in mano la situazione per indagare sui traffici di Giovenca, che ogni giovedì viaggia chissà dove per compiere chissà quali affari. Bisognerà pure che qualcuno impedisca a Geremia di finire vittima di qualche inganno…

Dettagli

20 febbraio 2024
480 p., Brossura
9788817185783

Valutazioni e recensioni

  • Renzo Montagnoli

    Secondo me i romanzi migliori di Andrea Vitali sono quelli meno lunghi, di duecento pagine o poco di più; tuttavia non mancano le eccezioni e a tal proposito si deve riconoscere all’autore una capacità non comune nel portare avanti una trama piuttosto esile, come è quella di Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti, con tutta una serie di accorgimenti che vanno dai nomi azzeccati dei protagonisti (Giovenca, Zemia, Geremia, Stampina, Novenio) all’invenzione di nuove storie, collegate alla principale, nel momento in cui questa comincia a dare segni di stanchezza. Del resto due personaggi, per certi versi agli antipodi, come la bella e prosperosa Giovenca Ficcadenti e Zemia, la sua sorellastra più brutta della morte, poteva crearli sono uno come Vitali, teso a privilegiare i contrasti netti in modo che una vicenda nel complesso banale potesse diventare una sicura attrazione per il lettore. A un certo punto, però, si deve essere chiesto come pervenire alla fine della storia e allora, in un momento di grazia, ha pensato bene di innestare in una trama non eclatante un risvolto giallo e questo è stata la mossa che ha dato ampio respiro all’opera e che ha consentito di arrivare al termine in un crescendo quasi rossiniano. Vitali ha avuto un intuito felicissimo, con il quale ha riscattato una prosa altrimenti tutto sommato scialba, ma che poi ha incatenato il lettore per circa un centinaio di pagine, desideroso di conoscere una soluzione da subito nota, ma che vedeva coinvolto un personaggio che fino ad allora aveva riscosso unanimi simpatie. Diavolo di uno scrittore che, come un mago, ha tirato fuori dal cappello un’opera dall’andamento lento per tre quarti e decisamente veloce per il resto. E infatti, quando cominciavo a stancarmi, sono stato colto improvvisamente da un raptus di conoscenza che mi ha fatto ingoiare quel centinaio di pagine in un battibaleno. Da leggere, magari in spiaggia sotto l’ombrellone, oppure in camera da letto prima che colga il sonno, e comunque in ogni caso senz’altro da leggere.

  • Un libro accattivante, trascinante, effervescente, erudito. Una narrazione davvero sofisticata e importante. Da Roccoarena

Conosci l'autore

Foto di Andrea Vitali

Andrea Vitali

1956, Bellano (Lecco)

Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo...

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