Pur essendo una raccolta d'esordio, leggendo queste poesie si ha la netta sensazione, per il modo evocativo, libero, colto, irriverente e innovativo in cui sono scritte, di trovarsi davanti a un autore dalla grande maturità artistica. I componimenti di Petullà sono incisivi bozzetti di vita, sguardi catturati che raccontano storie che da particolari sanno trasformarsi in universali, toccando le corde più profonde dell'anima. “Dei giorni più di altri vedo i tuoi scarti quotidiani e antichi, confinare coi miei. Chissà, amore mio strettissimo, che non ne nasca qualcosa. Una nazione, uno statuto, una rivoluzione.” Il poeta, soffermandosi su dettagli apparentemente irrilevanti che caratterizzano un soggetto, sa scattare un'istantanea poetica che racchiude un'infinità di sfumature di senso e umanità. "I tuoi capelli, Pirenei sospesi. Sotto c’è la moltitudine, il vuoto, la solitudine." L'autore, in numerosi componimenti, parla della morte vista da varie angolazioni, riuscendo magistralmente a evidenziarne il lato più terribile, quello più comico e grottesco e quello tenero e indifeso. "Ce lo metto o no l’aglio? Poi ho visto nero e mi sono accorta che stavo morendo con un dubbio irrisolto." Petullà padroneggia un'arma potentissima: un umorismo senza filtri col quale mostra ciò che è "umano, troppo umano", quasi terra a terra, fornendo una chiave di osservazione che alleggerisce la vita, donando un senso di serenità e convivialità. Parlare di ciò avviene "normalmente" quando si è da soli con sé stessi, per esempio l'annusarsi le dita e le unghie, oppure dei bisogni fisiologici, dei "vizi privati", è una tematica raramente trasposta in poesia, l'autore sa presentarla con naturalezza e irriverenza scuotendo e divertendo, dando al lettore la sensazione di essere "a casa". Questo modo libero di narrare mi ha ricordato un libro che ho amato particolarmente "Atti osceni in luogo privato" di Marco Missiroli. L'autore invita a rimanere in contatto con la propria parte infantile mostrandoci il suo bimbo interiore, che sogna ancora di poter diventare come il suo idolo calcistico, che ripete a mente frasi epiche dei film prima di tuffarsi. Esorta a "tenersi le cose strette", quelle più belle e genuine, che insegnano l'importanza della leggerezza. "Fin da piccolo prima di buttarmi ammare in testa mi dico frasi da film epico mentre prendo la rincorsa, ma questo non lo sa nessuno e va bene così. Ad ognuno i suoi eccessi, le sue infantilità." Di questa raccolta ho apprezzato inoltre la dolcezza e il romanticismo disarmati (e disarmanti) delle poesie d'amore. Un amore visto come immensità, miracolo, come qualcosa che moltiplica le sensazioni in maniera esponenziale (anche le dita stesse che accarezzano). "Poco meno di trentasette le mie dita sulla tua schiena." Il poeta spalanca la sua anima dimostrando profonda empatia e svelando le proprie fragilità. Confessa di guardare attraverso gli occhi degli altri, forse per paura del proprio buio, aprendo a riflessioni su un argomento profondo e delicato, che fa sentire più vicine le anime affini, assolvendo a quello che credo sia lo scopo più nobile della poesia. "Io sfioro il buio solo con le dita degli altri." Consiglio a tutti questa stupenda raccolta poetica che emoziona, spiazza, commuove e fa sorridere, che scava dentro l'anima e invita a mantenere vive le parti più belle, incontrollate e pure, quelle "prime cose" che ci caratterizzano e che ci accompagneranno fino all'ultimo giorno.
Le prime cose
Questa raccolta, le sue parole e i suoi contenuti sono intimi nella misura in cui l’autore ha nascosto anche a sé stesso le scoperte che questo scritto nasconde. A ventidue anni spiegarsi è più difficile di trent’anni fa e se non basta l’arte -la recitazione in questo caso- , allora subentra la spietatezza della scrittura. Essere attori significa scoprirsi, qualsiasi cosa si possa trovare, approfondirsi. Ma non sempre si ha lo spazio e la capacità di comprendersi, di accettarsi. Per questo la scrittura e gli argomenti di queste poesie, sono molto chiari ed espliciti. Perché sono scomodi per chi ci si rivede, perché cercano di scrollarsi di dosso un buonismo banale e l’amore per come lo si conosce. Questo libro racconta di come morte e gioia, amore, abbiano la stessa cosa in comune, inesorabile: la sincerità.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:26 giugno 2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Elisa 25 luglio 2025Una silloge emozionante e straordinaria
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Raffaella Delsanto 14 luglio 2025Da leggere!
Le emozioni, vere ed intense, sono le protagoniste di queste pagine. Prima opera di un giovanissimo poeta di coraggioso carisma. Da leggere!
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Carla De Paolo 13 luglio 2025Consigliatissimo
Le parole sincere e a volte crude mettono a nudo l’animo nobile di un giovane poco più che ventenne, parole che raccontano e fluiscono come oro colato tra la mente di chi legge, lasciando riflessioni, introspezioni e speranze..
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