Incominciai a leggere Zafon qualche anno fa, a ridosso delle vacanze estive, unico momento in cui potevo dedicarmi liberamente alla lettura senza troppi altri pensieri; Il suo primo libro che lessi era intitolato "Marina", e già allora mi colpì la narrativa e lo schema utilizzato dall'autore. Sapevo non mi avrebbe deluso con questo altro suo capolavoro. "Il principe della nebbia" è un romanzo molto scorrevole, mistico sotto alcuni punti di vista, spaventoso sotto altri, ben dettagliato sulle caratteristiche dei personaggi e dei luoghi. Riprenderò sicuramente a leggere i successivi capitoli di questa trilogia.
Il principe della nebbia
1943: il vento della guerra soffia impetuoso sull'Europa quando il padre di Max Carver decide di lasciare la città e trasferire la famiglia in una casa sulla costa spagnola. Il luogo sembra protetto e tranquillo ma, appena arrivati, cominciano a succedere strani fenomeni: Max scopre un giardino disseminato di statue orribili, la sorella Alicia inizia a fare sogni inquietanti, compare una scatola piena di vecchi film che sembrano aprire una finestra sul passato, mentre l'orologio della stazione va all'indietro. E ci sono le voci, sempre più sinistre, che riguardano i precedenti proprietari della villa, e i racconti che accompagnano la misteriosa scomparsa del loro unico figlio. Mentre un incidente colpisce la sua famiglia, Max si trova sommerso da presagi allarmanti ed è costretto, suo malgrado, a improvvisarsi detective. Assieme ad Alicia e al nuovo amico Roland, nipote dell'anziano custode del faro, inizia a indagare sull'oscuro naufragio di una nave che giace sui fondali della baia custodendo molti segreti, e sugli eventi, sempre più drammatici, che investono la casa sulla spiaggia. Insieme i tre ragazzi scoprono la terrificante storia del Principe della Nebbia, un'ombra luciferina che emerge nel cuore della notte per scomparire con le prime nebbie dell'alba... Una storia che affonda le radici nel passato e che continua a lasciare una scia di sangue, dolore e sofferenza.
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MARTINA OLIVA 09 gennaio 2012
Premettendo che adoro Zafon e ho letto tutti i suoi romanzi, questo mi ha un pò delusa se non altro perchè affine (per alcuni aspetti) alla precedente pubblicazione "Le luci di settembre". Sommariamente è comunque piacevole da leggere e si notano immediatamente i tratti distintivi dell'inconfondibile stile dell'autore. Consigliato a chi ha letto altro di Zafon, in caso contrario non leggetelo per primo! Martina
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MARCO ESPOSITO 04 dicembre 2011
Questo libro in realtà fu l'esordio di Zafon e bisogna ammettere che si vede...!Si nota infatti una scrittura un po banale in questo racconto anche se di per sè mi è parsa tutto sommato una lettura piacevole pur nella sua brevità!Inoltre Zafon porterà poi alcuni aspetti di questo libro nel suo più riuscito "L'ombra del vento"!Lettura comunque consigliata agli estimatori di Zafon!
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