Vacanze matte

Il mito della “Frontiera” americana viene rivisitato in chiave moderna e super comica, in questo romanzo ricchissimo di situazioni paradossali – che strappano una risata fragorosa per la comicità plateale, ma anche un risolino di scherno più ironico: il gioco d'azzardo e la psicologia, la criminalità organizzata e i cavilli della burocrazia... Questi pilastri che nel bene e nel male sostengono la società moderna ed “evoluta” vengono letteralmente stracciati dalla genuinità del “sogno americano” dei primordi, personificata dal protagonista – il buon ragazzone Toby Kwimper – e dalla sua stramba famiglia. Uno dei libri più divertenti che io abbia mai letto!

Questo romanzo racconta la singolare storia della piccola colonia fondata dai Kwimper, stramba famiglia di boscaioli moderni, in una zona deserta della costa atlantica. Eventi epici, poiché è l'antico spirito dei pionieri che anima i Kwimper in una lotta senza quartiere, a colpi di invenzioni di una straripante comicità, per difendersi dall'assalto combinato delle autorità, dei gangster, della fame, delle forze della natura. Simpatico e molto divertente con alcuni pezzi così surreali da essere irresistibili. Su tutti, il prestito alla banca e i test psicologici. L'unica pecca è lo schema ripetitivo con cui Toby riesce sempre a cavarsela.