Il canzoniere

Di Saba si parla sempre troppo poco. Ho preso il libro perché l'altro giorno ho letto una sua frase scritta su un muro della mia città e mi sono accorta poi di quanto mi mancasse. Certo, se la Einaudi avesse fatto un'edizione critica o con un minimo di apparato sarebbe stato più carino (magari c'è ma è difficile da trovare nelle librerie).

Ho amato particolarmente questa splendida opera di Saba. Poesie che racchiudono l'intero vissuto del poeta: versi basati sul quotidiano, sugli amori vissuti in gioventù, sulla guerra, sull'abbandono del padre, sull'amata moglie Lina. Sono poesie intrise di sentimenti che ci permettono di conoscere, oltre al poeta, l'uomo Saba. Un uomo sensibile, fragile, malinconico, che ha cantato la Vita, nelle sue varie fasi, come pochi.

Il mio poeta del cuore. Un uomo difficile. Solo fra tanti, unico fra la gente. Un poeta geniale, troppo sottovalutato, troppo poco compreso. Nessun poeta evoca in modo cosi libero, provocatorio, malinconico e puro, la realtà circostante. Siamo lontani dagli eccessi ermetici, dai "montalismi". Qui c'è la realtà in tutte le sue brutture, in tutta la sua bellezza Ogni lirica è un inno alla vita, alla "calda vita", anche in quelle apparentemente più malinconiche, c'è sempre la vita a fare capolino, come la gallina che sbuca improvvisamente da un paesaggio di morte. "Non vede quello che vedono tutti, e quello che nessuno vede, adora". Unico,Indimenticabile Saba!