L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2022
Promo attive (0)
All'improvviso, non annunciato, misterioso: il silenzio. La tecnologia digitale ammutolisce. Internet tace. Tutti gli schermi diventano neri. Don DeLillo ha disegnato la mappa per muoversi in questa nostra nuova era oscura.
«La sua capacità di raccontare le emozioni del tempo presente è unica. DeLillo è un genio» – The New York Times
Manhattan, 2022. Una coppia è in volo verso New York, di ritorno dalla loro prima vacanza dopo la pandemia. In città, in un appartamento nell'East Side, li aspettano tre loro amici per guardare tutti insieme il Super Bowl: una professoressa di fisica in pensione, suo marito e un suo ex studente geniale e visionario. Una scena come tante, un quadro di ritrovata normalità. Poi, all'improvviso, non annunciato, misterioso: il silenzio. Tutta la tecnologia digitale ammutolisce. Internet tace. I tweet, i post, i bot spariscono. Gli schermi, tutti gli schermi, che come fantasmi ci circondano ogni momento della nostra esistenza, diventano neri. Le luci si spengono, un black-out avvolge nelle tenebre la città (o il mondo intero? Del resto come fare a saperlo?) L'aereo è costretto a un atterraggio di fortuna. E addio Super Bowl. Cosa sta succedendo? È l'inizio di una guerra, o la prima ondata di un attacco terroristico? Un incidente? O è il collasso della tecnologia su se stessa, sotto il proprio tirannico peso? È l'apparizione di un buco nero, l'aprirsi di una piega dello spazio e del tempo in cui le nostre vite scivolano inesorabilmente? Di certo c'è questo: era dai tempi di Rumore bianco che Don DeLillo non ci ricordava con tanta accecante precisione che viviamo, disperati e felici, in un mondo delilliano.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dialoghi rarefatti, in un mondo, “regno dell’esistenza mortale”, in cui improvvisamente si zittisce il flusso di informazioni e di colpo viene recisa la connettività. L’attenzione si concentra su una società annichilita, sull’”insonnia di massa di questo tempo inaudito” (“cos’è che vedono gli altri quando camminano per strada e si guardano a vicenda?”). Detta così sembra un miscuglio di sacrosante ovvietà, l’anno zero, il cortocircuito tanto atteso e profetizzato (è questo l’abbraccio casuale che segna la caduta della civiltà mondiale?”). Ma è un tuffo nel mondo delilliano ad accoglierci quando ci tappiamo le orecchie e ci immergiamo nel suo Silenzio. Nessun moralismo, nessun insegnamento. Altrimenti non sarebbe DeLillo. Ridotti a un grumo nero riflesso sugli schermi oscurati che si ritrovano a fissare, i personaggi si perdono (più che ritrovarsi) in dialoghi che altro non sono se non mere articolazioni di parole, sillabe che si susseguono fino a non lasciare traccia del loro significato. Parole svuotate, banali, anche quelle che normalmente saprebbero di genialità. “È naturale in momenti come questi pensare e parlare in termini filosofici, come alcuni di noi stanno facendo? Oppure dovremmo avere un atteggiamento più pragmatico? Qualcosa da mangiare, un luogo dove stare riparati, amici, tirare lo sciacquone, se possibile? Tendere alle cose fisiche più semplici. Toccare, percepire, mordere, masticare. Il corpo alla fine fa di testa sua”.
Mi aspettavo molto da questo libro, perché l'idea e la tematica in se mi avevano colpito molto e offrivano potenzialmente spunti interessanti. Invece lo ritrovo piatto, addirittura noioso, mentre leggevo non capivo dove si volesse andare a parare, e onestamente, anche dopo averlo concluso, non l'ho capito comunque. Peccato.
Argomento già affrontato da tantissimi autori, classici e contemporanei, e analizzato in tutte le sue sfaccettature e purtroppo De Lillo non aggiunge nulla di nuovo al tema. Libro molto superficiale, prevedibile e, a volte, inutilmente criptico.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore