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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Noir francese allo stato puro, Il montacarichi è una gemma del genere, un bianco e nero nitido con una femme fatale irresistibile.
«Pietra miliare del noir francese» – The Guardian
«Frédéric Dard, il più pacifico tra i tormentati, il più dolce tra i violenti, il più felice tra i devastati.» - Frabce Culture
All'interno di un cortile parigino adibito a legatoria, un montacarichi conduce all'appartamento di Madame Dravet. A qualche strada da lì, una sera di Natale dei primi anni Sessanta, Albert Herbin, appena uscito di prigione, è solo al tavolo di un rinomato ristorante della città. Qui i suoi occhi incontrano la signora Dravet, che siede insieme alla figlia. La donna è bellissima. In maniera del tutto imprevedibile e altrettanto efficace, l'uomo riesce ad accompagnare a casa la donna, che infine lo invita per un ultimo bicchiere al secondo piano di questo stabile per metà abitazione, per metà fabbrica.L'attrazione tra i due sembra essere destinata a concludersi sul comodo divano del salotto di Madame, ma invece su quel divano giace disteso, assassinato, il marito della donna. Nelle ore che seguono, e fino all'alba, Albert si troverà avvinto a fatti concitati, legato al destino di Madame Dravet e al suo ruolo misterioso in questa conturbante vicenda.
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Albert Herbin rientra nella casa natale, ormai desolatamente vuota per la scomparsa della madre, dopo aver scontato una pena per l'omicidio della donna con cui aveva intrecciato una relazione extraconiugale. In preda alla malinconia, trascorrerà la notte di Natale in un ristorante di Levallois e riconoscerà la stessa solitudine nello sguardo di Marthe Dravet, una "femme fatale" che sfugge agli stereotipi del genere letterario. Albert legherà a lei il proprio destino, travolto da un vortice di eventi e intrappolato in una tela abilmente tessuta, nella quale sembrerà lanciarsi come una mosca nel miele. L'architettura del romanzo, costruito su pochi dettagli essenziali incastonati nella trama, ne rappresenta croce e delizia. Ogni elemento sembra essere parte di un meccanismo perfetto, forse fin troppo preciso e razionale. L'atmosfera e il ritmo incalzante della prosa sono da manuale, decisamente apprezzato anche il finale aperto.
Dopo la ri-scoperta di Frédéric Dard che conobbi da ragazzino perché mio padre era appassionato dal Commissario Sanantonio e dopo aver apprezzato i precedenti ho dovuto faticare per procurarmi questo “Il montacarichi” non più disponibile in edizione cartacea. Devo quindi ringraziare un amico lettore che me lo ha consigliato e IBS (libreriauniversitaria.it) che me lo ha procurato. Una vera delizia. Iconico per il genere. Essenziale (solo 140 pagine che si leggono in un lampo), con una architettura di delitto perfetto straordinaria, senza una parola, anzi una virgola, di troppo. Tensione e coinvolgimento rinunciando agli effettacci di sangue e sesso cui siamo ormai abituati. E poi l’idea dell’ineluttabilità del destino per gli uomini “persi”. Il protagonista, Albert, appena uscito dalla prigione di Marsiglia, dopo aver scontato la pena per l’omicidio della sua donna che voleva lasciarlo, ha una sorta di fulminazione per una donna fatale (che somiglia alla vittima) – la signora Dravet - in un ristorante e di lì scatta una scintilla che lo porta a seguirla a casa, sul famoso “montacarichi”, in una avventura senza respiro. Il racconto è straordinariamente bilanciato e procede con continue sorprese, senza un attimo di pausa. Mi è tornato alla mente un termine desueto “quintessenza”: citando lo Zingarelli “grado massimo, esempio purissimo, personificazione di qualcosa…per gli alchimisti, parte più pura di una sostanza, ottenuta dopo cinque distillazioni” . E citando il dizionario etimologico “nel linguaggio degli antichi non è altro che la quinta essenza o sostanza, o elemento, che si ammetteva esistere oltre i quattro elementi o sostanze di cui il mondo è formato: terra, acqua, aria e fuoco. Questa quinta essenza – l’etere – è rimasta nel linguaggio moderno ad indicare la proprietà ultima e caratteristica di un dato oggetto o fenomeno”. Quintessenziale nel genere giallo e vero piacere per la lettura. Dispenso un cinque stelle per coerenza e riconoscenza!
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