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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2007
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Gladys è accusata di omicidio, il romanzo inizia con il processo, ha confessato, è colpevole. Gli avvocati dell'accusa e della difesa fanno le loro arringhe, cercano di mettere in risalto i suoi difetti e le sue doti, il pubblico mormora. Comprendiamo che Gladys era molto bella, adesso vediamo una persona anziana, rassegnata. Viene emesso il verdetto. Solo a questo punto, dopo il verdetto, impariamo a conoscere la protagonista. Ripercorriamo la sua infanzia, l'adolescenza e l'età adulta. Gladys deve essere ammirata, deve essere la più bella, la più invidiata, deve essere giovane deve restare giovane, a tutti i costi. La giovinezza diventa un’ossessione, la vecchiaia un incubo. Nulla ha importanza se non l'apparenza, solo l'apparenza, il suo aspetto fisico, Gladys è una persona vuota incapace di provare sentimenti. Il suo è un personaggio assolutamente negativo, un personaggio che mi ha fatto arrabbiare, antipatico, la sua arroganza raggiunge limiti incredibili, incomprensibili. Non può essere definita cattiva, le sue azioni sono dettate da una assoluta mancanza di umanità, di comprensione e affetto per gli altri, non sa amare, lei deve essere amata. Nonostante sia sempre circondata da ammiratori, è una donna sola e non se ne rende conto, ha paura della solitudine. Personaggio opposto, la figlia Marie Therese, prima grande ammiratrice della madre, poi, crescendo impara a conoscerla, a biasimarla a non tollerarla ed infine a la condanna. Irène Némirovsky riesce a creare personaggi importanti, sempre ben definiti, personaggi che fanno riflettere, pensare che ci suscitano sentimenti ed emozioni.
Storia di una donna infelice, incapace di accettare di invecchiare e con tutte le paure annesse di non essere più desiderabile e altre paranoie. Prosa di tempi passati come alcuni film in bianco e nero che comunque non sono da disprezzare. Finale più che scontato, nessuna sorpresa.
Bellissimo romanzo dell'autrice, purtroppo poco discusso o noto rispetto ad altri. Una storia appassionante con un inizio in media res dal sapore noir. Jezabel mi ha ricordato la protagonista di Viale del tramonto di Billy Wilder per la sua incapacità nell'accettare il passare degli anni
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