Quando lei era buona

Dopo un inizio un po’ confuso, si entra nella storia di Lucy. Un matrimonio per obbligo non è mai una soluzione e genera rancori e frustrazioni. Lucy combatterà con le unghie e con i denti per salvare la sua famiglia riuscendo solo a distruggere sé stessa. La storia inizia in modo un po’ difficile da seguire, spaziando su vari personaggi e poi mette a fuoco la vicenda che diviene quindi più gradevole e ci fa entrare abbastanza a fondo nella vita della protagonista. Anche questo romanzo è uno spaccato dell’epoca nell’ America di quei giorni. Piacevole lettura.

Conoscendo il personagio di Lucy, protagonista di questo singolare libro di Roth, viene da fare un paragone tra la ribellione di Nora, protagonista di Casa di bambola di Ibsen, e quella della figura di questa ragazza americana. Una ribellione al conformismo e all'ipocrisia degli uomini, e della società americana degli anni '60. Gli uomini ne escono male. Pavidi, prepotenti, conformisti, e ingiusti. Ecco, il bene e il giusto che Lucy pretende dagli uomini che hanno segnato la sua vita. Ma che non riuscirà ad affermare, restando sola a lottare e a perseguire una giustizia e una giustezza che evidentemente, in quel tempo (anche oggi) è illusorio ottenere. Roth come al solito incalzante nella sua scrittura e pronto a trasportarti nella tragedia inevitabile.

Dopo "La Macchia Umana", temevo di rimanere delusa da questo romanzo minore di Roth, ma i miei timori si sono rivelati infondati: nonostante la povertà di dialoghi, la lettura è scorrevolissima e lo stile impeccabile, ma in modo naturale, come se a Roth non costasse alcuna fatica. Ma ciò che rende questo romanzo difficile da dimenticare è la capacità dell'autore di addentrarsi fino alle più anguste profondità dell'animo umano, di immedesimarsi al punto tale nella protagonista da trasformare quella che appare come una storia comune, come tante, in una tragedia. Insolitamente per Roth, la protagonista è una donna, la giovane Lucy, cresciuta in una famiglia che ha imparato a disprezzare, con un padre ubriacone sempre giustificato dalla moglie insipida e debole e tollerato dal nonno Willard, incapace di prendere decisioni che mutino lo status quo. Con questo quadretto familiare alle spalle, Lucy cresce come una guerriera, con un forte senso di giustizia e un'inflessibile purezza d'animo che le impedisce qualsiasi compromesso. Questo la porta - dopo aver scoperto di aspettare un figlio dall'infantile Roy - a costruire con lui una famiglia, mettendo a tacere il disprezzo che prova nei suoi confronti pur di cambiarlo, di trasformarlo in un padre serio e severo per il figlio che aspetta, senza timore di sacrificare in questo modo la propria felicità. Ma la tragedia è annunciata, e velocemente il lettore osserva la progressiva solitudine, insoddisfazione di Lucy che sembra divenuta incapace di provare altro se non disprezzo per chiunque la circondi, per la falsità, la vigliaccheria e le menzogne, il tutto in una spirale di eventi ed emozioni che si intensificano fino al finale, già mostrato nell'apertura del testo, ma non per questo meno sconvolgente.