Che Camilleri fosse uno scrittore proteiforme e un uomo eclettico non è un mistero. Ormai sappiamo benissimo che non è solo il “papà” di Montalbano, me è anche autore di magnifici romanzi storici, di inchieste interessanti , di analisi critiche puntuali ed attente. Con questo libro si vengono a conoscere molti altri aspetti, non meno importanti, anzi forse per Camilleri stesso ancora più vitali. Ed eccolo sceneggiatore, regista, insegnante all’Accademia di Arte drammatica, autore e collaboratore di esperienze radiofoniche, musicali…, tutte attività nelle quali ha trovato certamente il piacere e perché no, il divertimento, di esprimere la propria creatività a tutto campo. Il testo in verità non è molto scorrevole, soprattutto per diverse ripetizioni; si fa perdonare però per il materiale che propone e per le due pièce teatrali iniziali che sono bellissime e divertenti.
Il quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema
"Chiamerò questo stile: rappresentazione multipla della realtà", scrive Roberto Scarpa nell'introduzione a questi testi teatrali, interrogandosi su ciò che unisce Camilleri romanziere e drammaturgo: è il teatro, con il suo raccontare "dal vivo" e "nel vivo" la complessità umana, che ha aiutato il creatore del commissario Montalbano a rappresentare simultaneamente le storie, i personaggi e le ipotesi che i personaggi stessi si formano delle proprie vicende. La teatralità, grazie alla quale ha potuto sviluppare la sua arte della rappresentazione multipla che avvince nel suo raccontare. "Perciò, insofferente davanti ai metodi che riducono la complessità dell'umano, annoiato a morte dal pessimismo, quand'ancora era giovane, Camilleri, proprio come Stevenson, 'ebbe uno scatto improvviso di impaziente desiderio di salute: come una scossa di scetticismo riguardo allo scetticismo'. Si rese conto che 'non c'è proprio niente da fare con il nulla: non ci si ricava niente...' Avvenne così che, per gran parte della sua vita, e comunque per quella parte che gli fu necessaria a costruire il proprio talento, Andrea si installò felicemente nel teatro: fu quello il luogo dove, proprio perché non c'è niente, poteva accadere tutto: 'anything goes'. Così il teatro, luogo della ricerca perenne e inesausta, della curiosità e del gioco, lo ripagò diventando la sua casa. Quella fu la sua evasione: un'evasione riuscita che, come era inevitabile, lo condusse a inoltrarsi nel territorio infinito delle storie..."
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Anno edizione:2015
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concetto venti 24 maggio 2015
si potrebbe intitolare " non solo Mantalbano " perchè il maestro Camilleri è anche altro. Camilleri è memoria storica del teatro è sprimentazione senza limiti: teatro,musica, radio,cinema. Una infinità di risorse che può essere stimolo a percorrere le strade infinite della creatività.
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