Il romanzo più importante di Werfel. Prosa raffinata, accurata ricostruzione storica del genocidio armeno, ottima struttura narrativa (al netto di una certa prolissità, che spiega la dimensione fluviale del libro). Peccato che l’edizione nostrana appaia chiaramente obsoleta, piena com’è dí arcaismi: in particolare l’uso sistematico di tradurre in Italiano i nomi di battesimo dei personaggi denuncia la datazione al ventennio fascista, come l’odore di naftalina in un vecchio vestito in disuso.
I quaranta giorni del Mussa Dagh
Il romanzo narra epicamente il tragico destino di una minoranza etnica odiata e perseguitata per la sua antichissima civiltà cristiana, in eterno contrasto con i turchi e con il grande impero ottomano. Verso la fine del luglio 1915 circa cinquemila armeni perseguitati dai turchi si rifugiarono sul massiccio del Mussa Dagh, a nord della baia di Antiochia. Fino ai primi di settembre riuscirono a tenere testa agli aggressori ma poi, cominciando a scarseggiare gli approvvigionamenti e le munizioni, sarebbero sicuramente stati sconfitti se non fossero riusciti a segnalare le loro terribili condizioni a un incrociatore francese. Su quel massiccio dove per quaranta giorni vive la popolazione di sette villaggi, in un'improvvisata comunità, si ripete in miniatura la storia dell'umanità, con i suoi eroismi e le sue miserie, con le sue vittorie e le sue sconfitte, ma soprattutto con quell'afflato religioso che permea la vita dell'universo e dà a ogni fenomeno terreno un significato divino che giustifica il male con una lungimirante, suprema ragione di bene. Dentro il poema corale si ritrovano tutti i drammi individuali: ogni personaggio ha la sua storia, ogni racconto genera un racconto. Fra scene di deportazioni, battaglie, incendi e morti, dotate di straordinaria potenza rappresentativa, si compone quest'opera fondamentale dell'epica moderna.
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Autore:
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Edizione:5
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Enrico 31 ottobre 2025Capolavoro in salsa autarchica
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Amoleggere 29 ottobre 2022Per non dimenticare
Ho scoperto questo libro leggendo "La masseria delle allodole" sul genocidio degli Armeni. Narra la storia di sette villaggi armeni che riescono per 40 giorni a resistere agli attacchi dei Turchi rifugiandisi sul massiccio del Mussa Dagh. È un libro pieno di sofferenza e fatica ma insegna che ci si può e deve ribellare alle storture delle menti umane.
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SERGIO CONTI 21 febbraio 2011
bellissimo! uno dei più belli e appassionanti che abbia mai letto. Inutile aggiungere parole, va letto assolutamente
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