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Anno edizione: 2022
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In un'altra vita, poco piú che ragazzi, i membri del quartetto Razumovsky avevano avuto l'onore di esibirsi davanti al Führer. Adesso, dopo piú di trent'anni di silenzio, si riuniscono per suonare Beethoven in una piccola città del Montana. Ma a pochi giorni dal concerto il primo violino muore per un colpo di pistola: chi l'ha ucciso, e per nascondere cosa? I movimenti perfetti della musica classica, il fantasma tenace del nazismo, l'eco di uno sparo che riporta a galla vecchi segreti.
Tre amici si ritrovano dopo molti anni. Sono tedeschi, ora vivono negli Stati Uniti e in un passato che nessuno di loro vuole fare ricordare hanno suonato di fronte a Hitler, suscitando l'ammirazione della Germania intera. In quei giorni sciagurati di musica, applausi e grandi ambizioni erano un quartetto, ma quando ritrovano Victoria, la suadente violoncellista, lei non sembra nemmeno riconoscerli. In ricordo della giovinezza si preparano ora per un nuovo concerto insieme, l'ultimo, ma a pochi giorni dal debutto la morte violenta di Max Brentano, il carismatico violinista del gruppo, fa tornare a galla una storia di gelosia, odio e rancore. Una storia, a distanza di tempo, ancora ferocemente nazista. Perché il personaggio che dice «io» in questo libro, oltre a suonare il violino nel quartetto Razumovsky, durante il Reich veniva soprannominato «il Torturatore». E dopo la caduta del regime, la sua unica speranza di sopravvivere è stata scomparire nel nulla, dall'altra parte dell'Atlantico. Con un nome fittizio, Rudolf Vogel ha trovato rifugio nelle comunità tedesche del Montana, dove scrive infimi romanzetti di genere, sentendosi braccato e cercando di non destare troppi sospetti. Ben presto, però, la preda scopre di poter tornare a indossare i panni del predatore, e quando incontra i compagni del quartetto sa di dover chiudere una volta per tutte il cerchio della sua ossessione. Il commiato di Paolo Maurensig è una storia drammatica e potente, un romanzo in tre atti che ci interroga sull'impeto della memoria e sulla persistenza della colpa quando la colpa non sbiadisce, mettendoci di fronte all'ostinata e tragica fascinazione di alcuni uomini per il male assoluto.
L'ultimo romanzo di Maurensig , l'ultimo contributo di un autore che mi ha sempre affascinato per la sua capacità di inserire drammi privati nella Grande Storia ma al contempo far percepire al lettore l'inquietante sensazione che la stessa scena potrebbe ripetersi in qualunque contesto. Non avremo più altre occasioni e quindi non ci resta che rileggere i suoi romanzi.
Il libro comincia alla grande e termina un po' nel nulla. Sembra una grande autostrada non finita. Peccato davvero.
Di suo avevo letto La variante di Lunenburg - bellissimo - e qualcos'altro che invece non mi aveva catturato tant'è che non ricordo neanche più il titolo. Questo è il suo ultimissimo libro, consegnato a Einaudi pochi giorni prima di morire, meno di un anno fa. Einaudi, come dice la nota all'inizio del libro, ha fatto piccole correzioni "indispensabili - errori, sviste, ripetizioni" mantenendo però praticamente intatto il romanzo. Stati Uniti anni '70, in un piccolo paese del Montana si ritrovano casualmente tre vecchi amici che avevano suonato davanti a Hitler negli anni bui della Germania. Un quartetto che avrebbe potuto diventare famoso ma...... il quarto elemento era Victoria la bella violoncellista, ebrea. Uno dei tre sarà la voce narrante. Un bellissimo libro. Forse forse manca qualcosa che lo scrittore avrebbe potuto aggiungere alla stesura consegnata all'editore, ma è anche possibile che abbia volutamente lasciato quella piccola impressione di sospeso che resta alla fine della lettura. Ovviamente da ascoltare Quartetto per archi n. 7 in fa maggiore, op. 59 n. 1 "Razumowsky" (Il Conte e poi Principe Razumowsky aveva commissionato a Beethoven tre quartetti d'archi) PS NON È UN FINALE APERTO.
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