28/2025 Finalista del Premio Strega 2025, l'autrice ricostruisce la storia della bisnonna che decide di ribattezzare Venera. La donna secondo le storie della famiglia è stata ricoverata nel manicomio di Messina in un tempo indefinito e per un tempo indefinito, mai una data precisa ma forse un anno, il 1929. Dopo il recupero della cartella clinica della bisnonna si ricostruisce man mano la storia di Venera, smentendo le voci familiare e ridando nuova luce ad una vita, facendola intrecciare a quella della scrittrice. In alcuni passaggi ho ritrovato la scrittura della Lattanzi e di altre autrici italiane, non il genere di scrittura che mi entusiasma ma assolutamente eccellente.
Quello che so di te
Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2025
Presentato da Salvatore Silvano Nigro nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Nadia Terranova ci consegna con queste pagine il suo romanzo più personale e più intenso, che ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo.
«La incontro spesso in sogno, la mia bisnonna: una donna minuta e silenziosa sulla soglia di un manicomio che sarebbe diventato un esilio, un luogo di cui avrebbe parlato con un distacco sempre più irreale fino a non nominarlo più, come accade ai ricordi che abbiamo sciupato. Il nome con cui la chiamo è Venera, l'accento sulla prima sillaba e la a finale, come una dea o un pianeta che hanno deciso di barare e cambiare le carte sulla tavola.»
«L'andirivieni tra passato e presente, spesso annullato dall'incredibile fusione tra questi momenti, condiziona la struttura del libro, volutamente ibrida, tra autobiografia e testimonianza familiare, con qualche momento metaletterario e rapidissime incursioni nella storia della psichiatria. Dunque, non è la linearità a far da padrona in Quello che so di te, ma un ordine capriccioso che alterna all'urgenza della scoperta la riflessione più pacata sull'essere madre e nipote.» - Critica Letteraria
«Quello che so di te ci mostra che non sappiamo mai niente, di noi stessi, degli altri, dei nostri sogni o incubi.» - Sandra Petrignani, Il Foglio
«Una storia di silenzi e di mistero. Una ricerca ostinata. E una scrittrice che usa l'autobiografia per sabotare la verità.» - Lisa Ginzburg e Sabrina Minardi, L'Espresso
«La prosa possiede qualcosa di eccitato, una tensione sottile: una scossa elettrica percorre l'intero racconto.» - Marco Belpoliti, la Repubblica
C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Edizione:2
-
Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Nik82 06 luglio 2025Lotta contro la Mitologia Famigliare
-
Maria 23 giugno 2025Personale e intrigante
Nadia Terranova ci porta in un viaggio dentro la sua storia familiare, e insieme a lei scopriamo, giudichiamo, restituendo dignità ad un personaggio complesso e intrigante . Molto scorrevole, per nulla pesante nonostante i temi esplorati
-
PaolaS. 15 giugno 2025Non mi è piaciuto
È il primo libro che leggo di questa scrittrice, che mi ha incuriosito anche perché è molto celebrato; purtroppo non mi è piaciuto e ho faticato a terminarlo. L’ho trovato troppo lento e pesante, ripetitivo, con uno stile di scrittura spesso troppo ricercato e poco scorrevole. A mio parere, pure la storia narrata è poco consistente e “tirata troppo per le lunghe”, anche se la parte finale non mi è dispiaciuta. Valuterò, comunque, se leggere altro dell’autrice, giusto per darmi una seconda possibilità. La mia valutazione è di 1,5 su 5.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it