troppe cose ripetute , la lettura non è molto scorrevole però per i temi trattati bisognerebbe dargli uno sguardo.
Quello che so di te. Copia autografata su ex libris
Libro incluso nella dozzina finalista del Premio Strega 2025
C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari.
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Autore:
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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giulia 30 maggio 2025un po' pesante
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Una lettrice appassionata 07 marzo 2025Una ricerca delle proprie origini
Un sogno ricorrente fin da bambina in cui una donna, la bisnonna Venera, è su una soglia, quella del manicomio Mandalari di Messina. Diventare madre costringe Nadia Terranova a riavvolgere i fili della storia familiare per scovare le origini della follia di Venera, affrontarla e, infine, non tramandarla alla figlia appena nata. Una narrazione autobiografica dotata di una lingua accurata, precisa e emozionale che immerge il lettore nella ricerca necessaria e ineludibile delle proprie radici. La scrittrice affronta, con uno sguardo mai banale, temi fondamentali, quali la maternità, il non detto familiare, la cosiddetta "Mitologia familiare" fatta dai ricordi e dalle voci della mamma e delle zie (un elegante recupero del coro tipico della tragedia greca), le misteriose (in quanto rare) figure maschili. Un'opera da leggere per scoprire la sensibilità e l'accuratezza della scrittura di Nadia Terranova.
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Renée 01 marzo 2025Che fatica
Grandi aspettative, attendevo con ansia la lettura che si è rivelata molto lenta e faticosa nella parte centrale, dove venivamo ripetuti episodi e pensieri. La parte iniziale ti porta nel vortice di questo episodio famigliare e ti coinvolge, l'esperienza in manicomio, la storia di famiglia e il finale che ti sconvolge sono volati, la parte centrale appunto l'ho trovata tirata troppo per le lunghe. Mi ha lasciato comunque la voglia di consigliarlo e di rileggerlo.
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