Quetzal. Il mio irrequieto, ingovernabile, edonistico abitante
Leon Lentini, fotoreporter-giornalista di Firenze, racconta in prima persona le esperienze significative della propria vita (dagli anni '50 al presente), divisa tra viaggi in paesi esotici (l'amata Africa su tutti) e travolgenti avventure sentimentali, in una riflessione che cerca di fare luce sulla "parte nera" della propria anima, ovvero quell'inquietudine, quella smania, quella voglia di fuga e sete di novità che ha sempre contraddistinto la sua esistenza e che, di fatto, gli ha sempre impedito una vita "normale", un lato oscuro che il personaggio simbolizza attraverso la figura di Quetzal, il mitico uccello piumato divinizzato dai Maya, e che egli ha modo di "vedere" durante un viaggio allucinogeno (e rivelatore) con il peyote, che lo riporta sorprendentemente ad antichi legami con la propria famiglia e la propria natura.
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Anno edizione:2008
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