Qui, altrove - Matthieu Simard - copertina
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Qui, altrove
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Descrizione


Simon e Marie abbandonano la frenesia della città per trasferirsi in campagna, dove sperano di concepire un figlio e ritrovare la serenità perduta. Ma il piccolo villaggio in cui hanno deciso di vivere non è quel che si aspettavano: gli abitanti li accolgono con sospetto, gli uccelli sono scomparsi dai boschi, una strana antenna incombe sul paese e storie inquietanti circondano l’antico proprietario della casa dove sono andati a stare. In questa realtà isolata e inospitale Simon e Marie dovranno fare i conti con i traumi del passato, le crepe del loro matrimonio e la difficoltà dei rapporti umani, mentre la quotidianità scivola giorno dopo giorno in un altrove popolato da personaggi grotteschi e sinistri presagi. "Qui, altrove" è un romanzo dove il perturbante si incarna in un’atmosfera densa di enigmi e di mistero e nei personaggi ambigui, soli e violenti che popolano una vicenda degna del miglior cinema di David Lynch. "Qui, altrove" esplora i temi del lutto e del ricordo, dell’amore e della violenza, portando per la prima volta in Italia la scrittura dell’autore canadese Matthieu Simard.

Dettagli

9 ottobre 2024
168 p., Brossura
9791280868640

Valutazioni e recensioni

  • Raccontista

    Concedere cinque stelle a questo romanzo breve (o novella) potrebbe sembrare troppo. D’altronde si tratta della solita storia di confinamento volontario. Una giovane coppia cittadina si trasferisce in un morente paesino sperduto tra i boschi percependo immediatamente un clima inospitale e una serie di minacce concrete (la loro relazione corrotta e quelle con alcuni abitanti del posto) e metafisiche (la casa in cui vanno ad abitare, l’antenna). Il romanzo genera un clima di inquietudine diffusa, soprattutto per i traumi del passato che riemergono a poco a poco e che condizionano le giornate dei protagonisti. Non tutto è chiaro e potrei cavarmela col solito aggettivo “lynchiano” per evitare spiegazioni. L’opera dell’autore canadese è evidentemente irrisolta e vive di turbamenti che necessitano di decrittazione, ma per chi, come il sottoscritto, si lascia incantare da queste atmosfere, può essere comunque più che soddisfacente. L’edizione Zona 42 è ottima, così come la traduzione di Anna D’Elia e Jessy Simonini.

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