Revival

La trama e’ coinvolgente …un po’ pesante centralemente…ma la fine spiega tutto …

Libro dalle lunghe e apparentemente piatte vicende, a tratti l'ho trovato noioso; dotato però di un finale che giustifica la pesantezza centrale, un finale che premia al 100% chi riesce a raggiungerlo.

Una storia ritmata come la chitarra del protagonista, Jamie Morton, del quale attraversiamo tutta la vita narrata in prima persona, un'esistenza segnata nei punti cruciali dalla presenza del reverendo Charles Jacobs, uomo di fede e scienza affascinato dall'energia elettrica tanto da renderla il suo scopo principale per motivi che vanno aldilà della curiosità, ma che si scopriranno solo attraverso tutta la lettura del libro. Stephen King è ancora una volta un gran tessitore di trama, in particolare in questo caso come direi anche in 22/11/63 - per me uno dei suoi libri migliori - lo troviamo meno orrorifico e più realista, quasi nostalgico; una storia sul viale dei ricordi, dagli anni Sessanta ad oggi, senza mai diventare smielato o noioso, tenendoci incollati alle pagine grazie all'ironia, al rock e all'intelligente idea di base di tutta la narrazione. Il protagonista diventa un nostro amico, come ci stesse raccontando la sua vita seduti davanti a una tazza di buon caffé, e non solo perché anch'io amo strimpellare la chitarra, ma perché è un uomo con pregi e difetti, ricordi tristi e felici proprio come ognuno di noi, ma con un percorso forte come l'energia di un fulmine. Quante volte può una persona salvarci dai nostri mostri interiori? E, soprattutto, possiamo mai essere certi lo faccia per buon cuore e non per un suo tornaconto? Dovrete leggerlo per saperlo, magari ascoltando o suonando di tanto in tanto, tra un capitolo e l'altro, qualche buon pezzo di vecchio rock, una di quelle cose che iniziano in Mi... "Tutta questa roba inizia in Mi." 😉