Riprendermi la libertà. Mutilazioni genitali femminili
Ci sono catene quasi impossibili da spezzare, non solo nei villaggi sperduti, lontani dalla civiltà, ma anche nel cuore delle città e delle grandi metropoli, per esempio in America, in Europa nella stessa Italia, e ovunque gli immigrati abbiano portato le loro usanze e tradizioni. Le leggi dei padri, attori nascosti, sono tramandate dalle donne, madri che sacrificano ad una tradizione imposta dai padri la salute, il benessere e la serenità delle loro bambine. La tradizione culturale porta talvolta le donne stesse a non considerare questa pratica un'orrenda mutilazione, ma un rito di iniziazione, il passaggio che le fa diventare donne. Esiste infatti una profonda pressione culturale a monte della Mutilazione Genitale, così forte da spingere le donne madri ad essere convinte che ciò sia giusto, per farsi accettare, per sopravvivere e le bambine ad attendere impazienti il momento in cui verranno "ripulite". È importante promuovere una crescita della consapevolezza delle comunità immigrate, e non solo, sul tema delle MGF, è importante attivare il percorso con chi questa consapevolezza l'ha interiorizzata ma è soprattutto importante stimolare il potenziamento della capacità di autodeterminazione delle donne immigrate, provenienti dai paesi a rischio, perché diventino esse stesse promotrici dei propri diritti/responsabilità.
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Anno edizione:2016
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