È un romanzo che colpisce lo stomaco; in alcuni casi Marco sembra entrare con la mano dentro l’addome, prendere i visceri del lettore e stringerli; così ci costringe a seguire la drammatiche vicende di Maria, per farcele comprendere, per farcele vivere sulla nostra pelle, con la nostra pelle. Lo trovo un romanzo meraviglioso, di quelli che quando si terminano, si fa fatica a chiudere la quarta di copertina, perchè anche quella pesa come un macigno. Un romanzo che mi è entrato dentro, con la forza di un nubifragio e che non uscirà più…
Il ritorno
Libro presentato da Gabriele Ametrano nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
«Immagina un mondo dove nessuno ha bisogno di andare contro gli altri... Dio mio, è così semplice da sembrare assurdo, un mondo dove la differenza crea solo curiosità, interesse, voglia di conoscersi meglio, di capirsi... Un mondo dove l'amore è una cosa normale, non un'eccezione.»
In questo romanzo incontrerete una donna nata bambino che per non rinunciare alla propria identità più autentica dovrà attraversare l'inferno, quello costruito dagli uomini sulla terra. Sarà costretta a fuggire da molte gabbie, liberandosi da pregiudizi, malignità, umiliazioni, violenza. Sopporterà i tradimenti più dolorosi e la solitudine più estrema. Lontana da casa, sprofonderà nell'orrore e nello strazio della guerra dei Balcani, simile a una delle tante guerre che ammorbano questi decenni di pace apparente. Nella sua storia senza respiro, ogni affermazione e ogni negazione vengono rivoltate, amplificate, distrutte e poi sognate, nel tentativo folle di arrivare a un punto che sia almeno un po' veritiero. Un luogo dove chi è generoso e sa amare abbia ancora diritto all'esistenza. Questa donna che non cede, che non si corrompe, che sa vedere, persino sorridere, e giocare, ha un nome semplice, si chiama Maria. Non è frequente, ma a volte succede che ci siano persone come lei e storie come la sua, nelle quali gli archetipi si manifestano e parlano delle vite di tutti.
Proposto da Gabriele Ametrano al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «Il compito di un romanziere è quello di portare nelle pagine una storia e avere il coraggio di narrare anche ciò che sembra esserci lontano. Marco Vichi, nel suo Il ritorno, rende visibile l’invisibile, la storia di Maria, nata uomo ma con destino diverso. Negli anni Novanta dell’Aids, della guerra dei Balcani, delle atrocità della guerra al di là del mare, Maria trova soldi, forza e speranza per trasformare il suo essere nel suo vero destino. Un viaggio in Turchia che nel suo ritorno trova l’impedimento dei bombardamenti e delle brutalità nella ex Jugoslavia. “Immagina un mondo dove nessuno ha bisogno di andare contro gli altri… dove l’amore è una cosa normale, non un’eccezione”. Marco Vichi riesce a narrare la solitudine e la speranza, superando la linea della sua consueta narrazione. Questo suo romanzo è una storia nel passato che ricordiamo, è un romanzo che leggiamo e riconosciamo nei nostri giorni.»
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Anno edizione:2024
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PerSimo 03 marzo 2024Un pugno nell’anima.
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