Ritratti di pittori - Robert Walser - copertina
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Ritratti di pittori
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Descrizione


Attratto per un'intera vita dal teatro, come dimostrano i suoi "Ritratti di scrittori", Walser nutrì una passione altrettanto incoercibile per le arti figurative, anche in virtù dell'influsso esercitato dal fratello Karl, artista di rara finezza. Ma i quadri davanti ai quali si sofferma in queste pagine sono spesso un pretesto: per parlare di sé e dei ricordi di gioventù, per costruire catene di associazioni - ispirate, magari, da una mostra di antichi maestri fiamminghi. Certi dipinti (la Venere di Tiziano, l'Icaro di Brueghel il Vecchio, Il figliol prodigo di Rembrandt) gli suggeriscono un dialogo scenico o un sonetto, un autoritratto, un nudo, un soggetto sacro suscitano improvvise illuminazioni che si condensano in poche righe fulminanti. Può anche capitare che un Fragonard riveli d'improvviso inaspettati legami con le "Confessioni" di Rousseau, o che le figure di un quadro prendano la parola e raccontino storie irresistibili. Ironia, poesia, grazia visionaria ci introducono in mondi paralleli, dischiusi all'occhio del poeta (e al nostro) da un semplice colore o da un dettaglio all'apparenza secondario. Con le sue ecfrasi divaganti, tra un affondo estetico e un impeto affabulatorio, un'apostrofe all'Olympia di Manet e un'interrogazione (mai retorica) sull'uomo e il suo destino, Walser sa tuttavia offrirci anche profonde riflessioni sull'essenza dell'arte, nel costante invito a guardare oltre l'immagine: giacché "orbi in certa misura lo siamo tutti, tutti, benché dotati di occhi".

Dettagli

7 settembre 2011
134 p., ill. , Brossura
Vor bildern
9788845926136

Conosci l'autore

Foto di Robert Walser

Robert Walser

(Biel, Berna, 1878 - Herisau, Appenzell, 1956) scrittore svizzero di lingua tedesca. Per molto tempo si guadagnò da vivere esercitando in Svizzera e in Germania i più umili mestieri (tra gli altri, quello di domestico in un castello), che tralasciava per scrivere poesie e brevi prose d’arte; ma frequentò anche ambienti artistici e letterari. A Berlino scrisse di getto tre notevolissimi romanzi autobiografici (I fratelli Tanner, Geschwister Tanner, 1907; L’assistente, Der Gehülfe, 1908; Jakob von Gunten, 1909), caratterizzati da una visione enigmatica e lenticolare del comportamento umano e dei rapporti intersoggettivi. Deluso dal mancato successo e vittima di gravi crisi depressive, tornò in Svizzera e dal 1929 visse in una clinica psichiatrica.W. fu un maestro della forma breve, del microcosmo...

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