Racconti della foresta che riescono ad aprirti gli occhi su una dittatura alle porte di casa, che fino all’altro ieri, non raccontava nessuno. I fatti di piazza Tahir stanno provando a cambiare il volte di un Egitto, prostrato e imbavagliato, guidato come un “allevamento di polli” da Moubarak per decine di anni. Anni in cui uomini e donne hanno visto azzerati i loro diritti. 'Ala Al-Aswani è un intellettuale a trecentosessanta gradi capace di spiegarti la distruzione di un popolo grazie alle favole africane e farti entrare nei gangli del potere che continua a commettere abusi in poche frasi, sempre competente e preparato. Ottima anche l’analisi storica, che analizza la storia del paese a partire dai movimenti di liberazione nazionale dal colonialismo britannico. Un libro fondamentale per capire la nascita della primavera araba in Egitto.
La rivoluzione egiziana
È successo tutto all'improvviso. Il 25 gennaio del 2011, gli egiziani, così apparentemente remissivi e faciloni, scendono per strada, si sollevano contro il regime di Mubarak, affrontano la polizia antisommossa, i servizi segreti, i cecchini. Diciotto giorni dura l'epopea della rivoluzione di piazza Tahrir, e alla fine il presidente è costretto a dimettersi. Gli egiziani hanno fatto la rivoluzione, una ribellione costata cara a un'intera generazione di giovani, che lascia sul terreno oltre mille morti per riportare la democrazia in un paese di antica tradizione liberale. Perché un popolo ritenuto tra i più pacifici si ribella con una sollevazione che sconvolge, per la sua portata, tutta la regione? Al-Aswani racconta l'Egitto che non abbiamo voluto vedere: l'Egitto della dissidenza. L'Egitto umiliato e oppresso, disperato e senza più dignità. L'Egitto che aveva deciso di fuggire, con i suoi emigranti e i suoi giovani, alla ricerca di un futuro certo e dignitoso. E racconta - poi - come un popolo, raggiunto il fondo, riesca a riscattarsi e a riguadagnare la sua fierezza. È un paese sconosciuto ai più, quello che descrive al-Aswani, da sempre critico severissimo del regime che Hosni Mubarak voleva passare a suo figlio Gamal. Eppure ne aveva scritto alla luce del sole, nei numerosi articoli pubblicati dai pochi giornali d'opposizione e raccolti ora in questo libro che spiega quello che è successo prima e durante la rivoluzione del 25 gennaio, e mette in guardia da un futuro senza libertà.
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Anno edizione:2011
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SILVIA CASAROLLI 28 dicembre 2011
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