Di cosa parla questo libro? Devo ammettere che, dopo aver letto le 604 pagine che lo compongono, non ne ho ancora idea. Di certo non si tratta né di una Vita di Longhi né di una biografia, dato che Longhi non compare mai. Il libro ci immerge nell'ambiente degli storici dell'arte dell'epoca di Longhi. Longhi ne era il centro. E non mancano le testimonianze su Longhi, gli omaggi a Longhi e la descrizione delle lotte all'interno di questi ambienti. Detto questo, ho fatto fatica a trovare un filo conduttore e alla fine non ci sono riuscito. Nonostante i cinque capitoli (Eredità 1; Eredità 2; Vita 1; Vita 2; Fino alla giovinezza), il cui motivo non ho nemmeno capito. Questo libro va in tutte le direzioni: documenti, citazioni, interviste, anche dal punto di vista cronologico, eppure non sono un appassionato di cronologia. Ho voluto comunque leggerlo fino alla fine, perché, conoscendo l'opera di Longhi, mi sarebbe piaciuto saperne di più sulla sua personalità. Il risultato è stato una grande delusione.
Roberto Longhi. Il mito del più grande storico dell'arte del Novecento
Questo libro è il tentativo di ricostruire nelle sue varie sfaccettature il profilo storico e biografico di Roberto Longhi (1890-1970), il più grande studioso d’arte del XX secolo: un resoconto documentato e approfondito che non solo ne racconta le scelte e intuizioni, le amicizie e rivalità, ma testimonia anche il peso della sua eredità culturale sulle generazioni successive. Quando si affronta Longhi, è difficile uscire dalla mitologia che dopo la morte ha ammantato la sua figura. Come ci mostra in queste pagine Tommaso Tovaglieri, infatti, lungo la sua parabola esistenziale il critico ha toccato le vite di molti tra gli intellettuali più rilevanti del Novecento, trasmettendo a ognuno di essi qualcosa di fondamentale: dalla moglie Anna Banti all’allievo Pier Paolo Pasolini, da Gianfranco Contini ad Alberto Arbasino, da Giulio Carlo Argan ad Alberto Mondadori. Per riuscire a comprendere appieno come abbia raggiunto una tale influenza sul suo tempo, Tovaglieri lo segue passo dopo passo nel suo percorso: gli anni della formazione con mostri sacri quali Adolfo Venturi e Bernard Berenson; il periodo di insegnamento universitario a Bologna – quando esigeva dai suoi studenti che riconoscessero un artista da una porzione di dipinto delle dimensioni di un francobollo –; la fondazione di Paragone; la rivalutazione e consacrazione, da critico, di artisti quali Caravaggio, Piero della Francesca o il coevo Giorgio Morandi. Setacciando interviste e articoli, lettere e documenti privati, Tovaglieri dà vita a una biografia esaustiva e curiosa, da leggere come «un’allegoria dello studio della storia dell’arte». Un’opera che ci permette come mai prima non solo di riscoprire Roberto Longhi da una nuova prospettiva, ma soprattutto di fare nostro lo sguardo unico e inimitabile con cui ha letto e amato l’arte in tutta la sua storia
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Anno edizione:2025
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do 23 luglio 2025Ma qual è il filo conduttore?
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