Se Carrere si fosse limitato a scrivere solo della sua storia d’amore disfunzionale, tossica e malata sicuramente mi sarebbe piaciuto. Purtroppo tutto il resto l’ho trovato deludente e senza nè capo nè coda, ho capito il fine ultimo del libro ma avrebbe potuto farlo senza partire dalla storia dei suoi avi
Un romanzo russo
«La follia e l'orrore hanno attanagliato la mia vita» scriveva Carre`re presentando "Un romanzo russo" ai lettori francesi. «Di questo, e di nient'altro, parlano i miei libri». Un giorno, pero`, dopo aver concluso la stesura dell'"Avversario", alla follia e all'orrore decide di sfuggire. Trova un nuovo amore e accetta di realizzare un reportage su un prigioniero di guerra ungherese dimenticato per piu` di cinquant'anni in un ospedale psichiatrico russo. Arriva cosi` in una cittadina a ottocento chilometri da Mosca, dove tornera` poi una seconda volta, ad aspettare, quasi in agguato, che accada qualcosa. Qualcosa accadra`: un delitto atroce. La follia e l'orrore l'hanno dunque «riagguantato». Anche nella vita amorosa: un racconto erotico scritto per gioco, per «fare irruzione nel reale», precipita lui e la sua compagna in un incubo destinato a devastare le loro vite e il loro amore. Nel frattempo, il viaggio in Russia ha messo fatalmente in gioco le sue origini e il suo rapporto con la lingua della madre – e cosi` Carre`re comincia a indagare su quello che, non solo implicitamente, gli «e` stato proibito raccontare»: la storia del nonno materno, il quale, dopo un'esistenza segnata dal fallimento e dalle umiliazioni, e` scomparso nell'autunno del 1944, ucciso probabilmente per aver collaborato con l'occupante. «E` il segreto di mia madre, il fantasma che ossessiona la nostra famiglia». Per esorcizzare quel fantasma lo scrittore compie «un oscuro percorso nell'inconscio di due generazioni», che lo portera` alla resa dei conti con un retaggio «di paura e di vergogna» e al tempo stesso alla riconciliazione con l'incombente genitrice – e marchera` la disfatta (sia pur soltanto provvisoria) di quel nemico ghignante, crudele e mostruoso che da sempre lo assedia.
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AllegraF 06 dicembre 2024Apprezzato in parte
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EvadiPalma 26 settembre 2022La profezia che si autoavvera
Un libro doloroso, come la sofferenza inflitta o consapevolmente negata. Leggendolo seguiamo i passi di chi si reca verso la trappola costruita apposta per sé, al ritmo di una profezia che si autoavvera. Nel cuore della trama ci imbattiamo in un racconto erotico perverso e magnifico, come sa essere il piacere che scaturisce dalla sensazione del controllo su qualcuno - o di qualcuno su di noi -. Ma che, come le migliori sciagure che siamo noi ad autoinfliggerci assaporandone in anticipo l’amarezza, si tramuterà nell’epitaffio della relazione che si era creduta - o voluta credere - salvifica. Da qualche parte ho letto che gli antichi mozzavano la testa a chi portava cattive notizie. Immaginiamo cosa accade se siamo noi ad autoannunciarci le sventure prima ancora che si verifichino. Inquietudine e insicurezza sono i demoni che dimorano in chi si chiede se per lui “scrivere non voglia dire necessariamente uccidere qualcuno”. Perché non esiste - quantomeno non per tutti - la possibilità di “comprare il biglietto per dare a Dio la possibilità di salvar[c]i”. Ma - questo forse, sì - è alla nostra portata decidere di uscire dalla pancia materna, dove viviamo raggomitolati “nel sonno, nella prostrazione, nel calore, nell’immobilità. Beat[i] e spaventat[i]”, e deliberare che “è arrivato il momento di uscire. Come il paralitico del Vangelo, che ha passato la vita in un letto a lamentarsi inutilmente, finché non è arrivato qualcuno a dirgli: alzati e cammina, e allora lui si alza e cammina”. Un libro da cui non ci si riesce a staccare, come accade con gli incubi, quando una forza maggiore della nostra volontà ci trattiene dall’aprire gli occhi anche quando saremmo liberi di farlo. E il sottofondo in perfetta assonanza è una cupa ninnananna russa.
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Maddalena 11 maggio 2022Profondo
Libro che interseca la storia di famiglia, della relazione e di un film. La scrittura fluida e coinvolgente trasporta il lettore tra le tre storie e il senso di disperazione dell'autore.
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