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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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La sala da ballo è un romanzo dilatato nel tempo, che racconta la storia di tre persone dentro un manicomio inglese nei primi del 900. Ella, una ragazza che si è ribellata alla schiavitù del lavoro e al padre che la maltratta, John, un contadino irlandese che si è chiuso in un mutismo dopo la morte della figlia e Charles, che ambisce a essere un musicista ma che deve esercitare la professione medica per non deludere il padre tiranno. Il romanzo ha una bella storia anche se l'ho trovato lento, ma comunque offre uno spaccato delle tecniche per la cura dei malati mentali dell'epoca (e molto è dovuto alla scoperta da parte dell'autrice dei diari di un suo antenato rinchiuso in manicomio), dove anche chi soffriva di epilessia era considerato insano di mente. Qui si affronta tecniche nuove come il lavoro e il mangiar sano mentre si fa avanti l'idea, sotto Churchill, di sterilizzare i malati di mente. Di certo, quando l'ho preso, devova avere qualcosa che ha attirato la mia attenzione, ma non mi ha colpito nel profondo come altri romanzi dello stesso genere.
Con una copertina così e un titolo così, non potevo non comprare questo libro e sono felice di averlo fatto. Non solo non ha deluso le mie aspettative, ma le ha addirittura superate. Bellissima storia, ambientata in un manicomio durante l'epoca Vittoriana. Una bellissima e romantica storia d'amore vissuta in un luogo di dolore, dove tutto ti aspetteresti di trovare tranne che l'amore. Intenso e delicato, dolce ed emozionante.
Questo libro ha destato il mio interesse più che per la trama amorosa , per il preciso ritratto di un 'epoca , anche se per le convinzioni vigenti sembra risalire più all'epoca vittoriana che ai primi del Novecento. Forse non tutti sanno che nell'Inghilterra degli anni precedenti alla prima guerra mondiale, molti medici e Winston Churchill stesso venivano influenzatii dai dettami dell'eugenetica e auspicavano una selezione tra uomini cosiddetti " superiori " e i diversi , i disabili , i meno abbienti, predicando dottrine non dissimili dal tragico mito della razza , che sfociò poi nelle aberrazioni e persecuzioni naziste. Solo per questo , vale la pena leggerlo.
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