Curioso libro, che pubblica gli scritti di uno scrittore che in vita non pubblicò quasi nulla! In effetti Roberto o meglio Bobi Bazlen fu soprattutto un critico letterario. Lo lessi una quindicina di anni fa; di recente, ho provato a rileggere qualche pezzo qua e là, e ciò ha riconfermato la delusione che provai allora: Bazlen doveva essere bravissimo a parlare di libri, ma, per esempio, quando ne scrive nelle sue lettere editoriali mi sembra noioso, affettato, a tratti perfino superficiale (basta leggere ciò che dice di Thomas Kuhn). I suoi gusti esoterici inoltre mi lasciano del tutto freddo. Esistono forse, anche in gran numero, uomini dotati sia di raffinata cultura sia di fascino mondano, che possono far loro meritare fama sin che sono in vita: ma se la loro prosa è infelice, possono brillare di giusta luce soltanto nella memoria di chi li conobbe direttamente, sempre più fievole man mano che passano gli anni; e la loro ora di gloria è destinata dunque a passare molto più in fretta che per gli altri. Unica cosa che ho amato in modo intenso sono le pagine su Triste, veramente illuminano la città e riesce benissimo a ritrarre l'architettura ed il periodo novecentesco.
Scritti: Il capitano di lungo corso-Note senza testo-Lettere editoriali-Lettere a Montale
«Non si nasce solamente, come voleva Coleridge, platonici o aristotelici, si può nascere anche taoisti - come Bazlen. Non che lui lo dichiarasse: nei suoi discorsi i riferimenti diretti potevano mancare affatto o essere molto rari. Taoista era l'immensa agilità, il flusso - "'ordine nel movimento" -, l'alleanza col vuoto, la familiare circolazione fra gli opposti, l'ascolto degli avvenimenti germinali. Per arrivare a questo non basta la sapienza psicologica, che pure Bazlen aveva, occorre anche l'accortezza di chi sa far perdere le proprie tracce, di chi sa agitare ulteriormente il caos e, il giorno dopo, può ritirarsi in un ordine di pochi elementi.» (Roberto Calasso)
-
Autore:
-
Curatore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
-
BARBARA BAGATIN 28 novembre 2016
Trieste in cui sono nati geni letterari come Slataper, Svevo, Saba, non e' una citta' nota, semmai rischia di essere dimenticata ogni giorno, come il geniale Bazlen. Amico di Svevo, Saba e di Montale, cui diede una copia de "La coscienza di Zeno". Montale capi' che era un capolavoro, lo porto' a degli editori in Francia, dove Svevo venne subito pubblicato. In Italia, fu invece bandito da Mussolini: non raccontava l'uomo fascista, ma, in superficie, un inetto. Blazen conobbe Joyce quando questi insegno' inglese a Trieste, e lo promosse in Italia. Un testo che e' un tesoro per gli amanti della nostra letteratura migliore, che purtroppo si fatica a trovare perfino nelle biblioteche universitarie. Nonostante Blazen sia universalmente noto come generoso promotore di tanti talenti italiani all'estero ( per questo rinuncio' alla sua scrittura), egli non ha avuto alcun aiuto ne' riconoscimento dall'Italia, dopo che per fare questo mestiere aveva prosciugato il patrimonio di famiglia. Fini' la sua vita ingiustamente povero, in una camera ammobiliata.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it