Scrivere, una ragione di vita - Marguerite Duras - copertina
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Letteratura: Francia
Scrivere, una ragione di vita
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Descrizione

Un libro di culto, l’indagine artistica di un’autrice che fino all’ultimo interroga le ragioni che l’hanno condotta verso la pagina. E che, in un dialogo incessante con la propria sensibilità e le proprie aspirazioni, scopre un luogo dell’anima, un’attitudine, la postura esistenziale che ha riempito di senso ogni suo gesto.

«Scrivere era la sola cosa che popolava la mia vita e che incantava. L'ho fatto. La scrittura non mi ha mai lasciata.»


Scrivere è urlare senza fare rumore, è solitudine, scrivere è soprattutto il dubbio. Mossa da questi pensieri, Marguerite Duras decide di ripercorrere le tracce dell’atto creativo, un atto che per lei è sempre stato ragione di vita. Dalla casa di Neauphle, il suo rifugio consacrato alla scrittura, fino a un atelier d’artista a Parigi, passando per un albergo che si affaccia su Piazza Navona e un piccolo cimitero nel paesino normanno di Vauville, l’autrice francese esplora i luoghi del proprio immaginario: là dove la scrittura cerca la solitudine, e la solitudine a poco a poco si popola di storie, di personaggi, di significati. I cinque testi qui raccolti compongono così un ritratto cangiante e frammentato, che rivela il nucleo della poetica di Duras: la passione per la parola, la meditazione sulla morte e, soprattutto, il desiderio di una purezza anelata, eppure così difficile da afferrare, perché la scrittura è emozione carnale, imprevedibilità. Intimo e militante, Scrivere è il testamento letterario di Duras.
Prefazione di Gaia Manzini.

Dettagli

12 settembre 2025
144 p., Brossura
9791255750963

Conosci l'autore

Foto di Marguerite Duras

Marguerite Duras

1914, Saigon (Vietnam)

Marguerite Duras - Marguerite Germaine Marie Donnadieu - è stata una scrittrice francese. Rientrata in Francia dal Vietnam nel 1932, prese parte attiva alla resistenza durante l’occupazione nazista; deportata in Germania, nel dopoguerra militò nel partito comunista francese, da cui venne espulsa come dissidente nel 1950. Esordì nel 1942, con il romanzo Gli impudenti (Les impudents), e si affermò nel 1950 con Una diga sul Pacifico (Un barrage contre le Pacific), la cui prosa appare influenzata dalla narrativa americana (E. Hemingway, J. Steinbeck) e italiana (C. Pavese). In seguito la sua scrittura, tesa a illuminare i temi dell’attesa, dell’alienazione, dell’incomunicabilità, si è fatta più radicalmente sperimentale (adottando...

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