Divertente ed originale, uno spaccato sulle generazioni odierne. Scritto in maniera simpatica e per lo piú scorrevole ma a tratti un po' troppo ripetitivo, è comunque una lettura piacevole e leggera se ci si vuole rilassare.
Gli sdraiati
Gli sdraiati è un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia, amore e malinconia. Ed è anche il piccolo monumento a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo, e forse da quella posizione riesce a vedere cose che gli “eretti” non vedono più, non vedono ancora, hanno smesso di vedere.
«Dormi. Nel tuo assetto classico, sul divano, in mutande, davanti alla tivù accesa. La spengo.»
Quello che avete fra le mani è lo spaesato messaggio nella bottiglia di un padre al proprio figlio adolescente: un lungo appello divertente, esasperato e smarrito a un interlocutore inafferrabile. Che non ribatte mai perché non c’è, e se c’è dorme, e se non dorme armeggia con il telefono, studia, ascolta musica, guarda serie tv – tutto contemporaneamente. Facendosi largo fra incrostazioni di dentifricio, würstel abbandonati tra le pieghe del divano, calzini volanti e dispositivi sempre accesi, il protagonista si sforza di capire chi sia lo sconosciuto che un tempo era un bambino così facile da amare e che invece ora ha perfezionato l’arte di sfuggire a ogni richiamo e a ogni regola. Ma a prendere forma attraverso i discorsi con cui la voce narrante tenta di mettere a fuoco il volto del proprio adolescente domestico è, in tutta la sua chiara e impietosa tenerezza, l’autoritratto di un padre; o, meglio, di un “dopopadre che ha rinunciato a impugnare la Tavola della Legge, non è più il depositario indiscusso dell’autorità e dunque sa bene, come educatore o anche solo come ‘figura esemplare’, di navigare a vista”. Un genitore che non crede più al principio di autorità, che intuisce lo sfaldarsi dei vecchi punti fermi nei rapporti tra le generazioni e non sa con cosa sostituirli. Ma non rinuncia a cercare un punto di incontro, anche solo attraverso una passeggiata in montagna.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2026
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Whity_whity 14 dicembre 2024Divertente.
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Piero Leonardi 13 ottobre 2014
Davvero interessante, all'inizio ho faticato un po' ad entrare nel libro anche per le particolari modalità di scrittura di Serra, poi sempre più coinvolto. L'ho trovato ironico, moderno, commovente, vero...descrive perfettamente le difficoltà della generazione dei cinquantenni di oggi nel confrontarsi con gli adolescenti e i propri figli, nell'accettarli e nel valutarli...non ci rendiamo conto che i giovani di oggi sono forti e deboli esattamente come lo eravamo noi nella nostra adolescenza. Da leggere e da far leggere ai propri figli.
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ERIKA GRANDE 18 agosto 2014
Ironica visione del mondo dei giovani, descritta da un "vecchio" padre di sessantanni. Emerge prepotente l'inadeguatezza del figlio rispetto le aspettative del padre e l'inadeguatezza del padre a svolgere il proprio ruolo in modo "tradizionale". La scalata della conoscenza reciproca sarà impervia e dal sapore dolceamaro
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