Un libro veramente prolisso e pesante. Una scrittura lenta e noiosa. Terminato a fatica solo per la tematica trattata e perché non mi piace lasciare le letture a metà.
Se avessero
Una mattina di maggio del 1945 tre (o quattro) partigiani si presentano col mitra sullo stomaco in un villino zona Fiera di Milano alla caccia d'un ufficiale della Repubblica Sociale (o forse di tre), lo scovano, segue un ampio scambio di vedute, e se ne vanno. Da questo aneddoto domestico, sincronizzato bene o male ai grandi eventi della Storia, si dipanano settant'anni di ricordi di un fratello quindicenne, confusi ma puntigliosi, affidati come sono agli «intermittenti soprusi della memoria»: il nero-sangue e il gelo della guerra, la triste farsa di sognarsi eroe, poi il «passaggio dalla parte del nemico» (iscrizione al PCI), e poi ancora un titubante far parte per se stesso; e il rapporto di reciproca protezione con il padre fascista; e la famiglia «feudale» della strana mamma; ma anche una collana di amori malriposti, le letture, il teatro, la musica, il calcio, gli amici. Testa e cuore però non fanno che tornare a quella mattina di maggio, a quell'ipotesi sospesa, a quell'eccidio mancato. Così, nel tentativo di fare i conti con i propri fantasmi, Vittorio Sermonti ci regala un libro sconcertante, tracciato nella forma di una lunga canzone d'amore per un tu che ha smascherato molti di quei fantasmi del “narrator narrato”, e gli dà ancora la voglia di vivere: un libro che è anche la cronaca minuziosa di un Paese e di un interminabile dopoguerra, e, spesso mimando pensieri, lessico e voce d'un ragazzino d'antan, ci fa riflettere sulla tragica e ridicola ricerca di noi stessi che ci affligge giorno per giorno, uno per uno: «non contiamo niente, perché ognuno conta purtroppo tutto».
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Autore:
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Editore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Serena 07 febbraio 2025Un autore molto decantato ma...
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Vittorio Sermonti non ci racconta soltanto una parte della sua vita ma usa, la sua ormai inconfondibile arte letteraria e la sua immensa cultura, per narrarci anche parte della nostra. Il suo stile, per quanto possa sembrarci romanticamente articolato, ci porta a capire, a riflettere su ciò che stiamo leggendo, ma soprattutto su quello che è stato il nostro passato. Le intense descrizioni e le affascinanti metafore che nascono dal suo intelletto rendono sublime questa sua ultima opera,
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