Scopro per la prima volta la penna di Matteo Righetto Mi è piaciuto molto questo racconto Un viaggio magico nelle Dolomiti a me tanto care
Il sentiero selvatico
Matteo Righetto ci porta a Larzonèi in quel drammatico momento in cui le foreste e gli animali selvatici venivano drasticamente abbattuti, la Grande guerra falcidiava i soldati e l’identità ladina veniva lacerata. Se gli eventi sono cupi, lo stile poetico dell’autore, senza mai mistificare, tesse con incanto fenomeni paranormali, arcaiche tradizioni locali e un rapporto con piante e animali venato di meraviglia.
Piove da più di un mese a Larzonèi. Nel paesino ai piedi delle Dolomiti bellunesi gli anziani giurano di non aver mai visto cadere dal cielo tanta acqua. E sotto l’acqua si riuniscono il 2 novembre del 1913 per la messa del giorno dei morti. Ci sono tutte le famiglie della zona, anche i Thaler, con la loro unica figlia di sei anni, Katharina. D’improvviso e inspiegabilmente, nel mezzo della liturgia, la bimba sparisce nel nulla. Il paese intero la cerca tra i boschi per tutta la notte, invano. La piccola Tina riappare da sola il giorno dopo, proprio quando finalmente cessa la pioggia. Sta bene, ma non ricorda nulla di quel che le è accaduto, e tra i paesani cominciano a correre strane e malevole voci. Presto per tutti Tina diventa la strìa, la strega che è stata rapita dai morti, che ha conosciuto il diavolo. L’unico rifugio, il luogo dove trova pace e sicurezza, è il monte Pore con i suoi boschi, i torrenti e gli animali selvatici che lo rendono vivo. Tina Thaler è già una leggenda, una vecchia cacciatrice che vive sulla montagna, quando la incontriamo ne "La stanza delle mele". In queste pagine ci addentriamo nella sua vita, a ritroso nel tempo, fino a scoprire i misteri che la avvolgono e le scelte coraggiose che la portano ad essere la guardiana della natura dolomitica, come uno spirito antico che cammina per prati e vette e che, come gli animali selvatici, si lascia vedere solo se è lei a deciderlo.
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Anno edizione:2024

Una storia di esclusione sociale
In un piccolo paesino delle Dolomiti bellunesi Il 2 novembre del 1913, durante la messa del giorno dei morti, Katharina, una bimba di sei anni, sparisce nel nulla per ricomparire solo il giorno dopo. Da quel giorno, la vita della piccola Tina e quella dei suoi genitori non sarà più la stessa. Di quella notte la bimba non ricorda nulla e dopo essere ricomparsa sul sagrato della chiesa del paese, gli abitanti del paese si convincono che la bimba è una strega, una "stria". Questo libro ci interroga principalmente su quanto uno stigma sociale, un'etichetta della cultura dominante può portare all'esclusione sociale della vita di una persona e quanto può influenzare la vita futura anche in un bambino. “Il sentiero selvatico”, dopo il grande successo de “la stanza delle mele” è un romanzo che coniuga la storia con forti problematiche sociali e sa parlare al nostro cuore del richiamo, più o meno intenso, che tutti noi conosciamo verso la natura che dovrebbe essere, per noi umani, la nostra vera patria.


Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Silvia 21 giugno 2025Magia
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Gabriella Siniscalco 30 dicembre 2024
Forse il mio "Righetto" preferito(ma difficile scegliere!!)! L'autore ti porta nel bosco con Tina, guardi le cime con lei, ascolti il vento e gli animali. E guardi l'ultima lupa delle Dolomiti negli occhi.....
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LuisaF 24 maggio 2024Un libro vero e magico
Dopo La stanza delle mele, non potevo perdermi quest’altro bellissimo romanzo di Matteo Righetto. Mi piace leggere chi scrive di montagna, ognuno con la propria particolare personalità e sensibilità… e anche questo libro mi ha catturata e mi ha portata in un mondo variegato e magico. Il tutto si svolge a Larcionei, un paesino ai piedi delle Dolomiti, nel periodo attorno e dopo la prima guerra mondiale. Tutto inizia nel giorno dei morti e investe e cambierà (o indirizzerà) per sempre l’esistenza della piccola Tina e della sua famiglia. In questo romanzo bellissimo, lirico, delicato e spietato, magico e potentemente reale, trovi la vita dura dei paesini di montagna, le regole e convinzioni che governano la vita di persone isolate dai fasti del mondo, dedite alla fatica, rispettose della natura e dei suoi ritmi, ma anche poco istruite, soggiogate da riti, superstizioni, paure di ciò che non comprendono. La piccola Tina e la sua famiglia vivono la discriminazione, perché Tina e “diversa”, non rientra nei canoni, e’ portatrice di qualcosa di misterioso. E in effetti qualcosa di misterioso le è accaduto… Ciò che non riesce a spiegare e a spiegarsi la rende sempre più diversa dagli altri, la isola e la conduce verso un mondo altro, in perfetto connubio con Madre Natura… Nella Natura si svela il mistero, Tina, novella sciamana, ritrova le proprie origini e ne riconosce l’eredità tramandatale dalle anziane (umane e animali) che l’hanno preceduta. Ma non c’è solo la storia magica di Tina… In questo libro c’è anche la storia vissuta in quel periodo dai popoli ladini, divisi fra due appartenenze che ne minano radici e identità in modo drammatico. Leggere questo libro ti fa riprendere contatto con ciò che conta, coi valori veri della vita. E’ una buona lettura … una lettura buona.
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