In un grande artista vita e la sua opera sono tutt'uno. Con ciò non diciamo che il poeta la cui penna ha dato vita ad alcune delle più belle liriche d'amore sia anche un esempio di moralità: quello che emerge dalla è che la creazione dell’autore spagnolo non era fine a sé stessa, ma nasceva dal suo sentire sublimato. La Whitmore si era recata in Spagna nel '32 per seguire alcune lezioni di Salinas e lì nacque il loro sentimento travagliato. Una storia d’amore destinata a non realizzarsi mai, perché Salinas aveva già una famiglia e in quegli anni scoppiò la Guerra Civile Spagnola. Quella di Salinas non è un’infatuazione, ma un sentimento che lo stravolge, lo spinge a dare il meglio di sé e quello che sente per Katherine è una fusione di desiderio carnale e dell’anima: le augura solo il meglio indipendentemente da tutto. Nel '33-'34 Katherine torna in Spagna e iseguito la corrispondenza continuerà (quella della Whitmore non ci è pervenuta, ma spesso Salinas vi fa riferimento nelle sue risposte, lasciandoci intravedere che il suo sentire era ricambiato). Nel '38 Salinas andrà in America, ma Katherine a quel punto lei avrà raggiunto il Messico. Nella lettera numero 128, datata 17 giugno 1938, Salinas capisce il suo fallimento come amante: egli aveva immaginato che la purezza assoluta del suo sentimento avrebbe potuto essere sufficiente affinché lui e Katherine conducessero la più dolce delle vite, ma si rende conto che quella prospettata da lui era una realtà idealizzata. Egli invita Katherine a stare con Brewer, perché innanzitutto è un’ottima persona, di certo la ama e che in fondo – se lei cerca il vincolo sociale del matrimonio, cosa che lui non può dargli – già quel tiepido affetto che basterà a vivere felici. Per tutto il resto della vita di Salinas, continueranno a scriversi, ma ciò che aveva preso forma in quel biennio in Spagna non si realizzerà mai più.
Senza che nessuno capisca. Lettere a Katherine Whitmore (1932-1947)
Ci sono cose che esistono solo nello spazio dell’anima – e sulla carta, fintanto che si fa asilo dell’anima attraverso la penna. Così, l’epistolario tra Pedro Salinas e Katherine Reding Whitmore è l’unica vera sede di un amore decennale tra due che, di reale, condivisero ben poco. Nelle sue oltre trecento lettere, Salinas crea tanto intensamente un mondo parallelo da far dimenticare, o forse sparire, l’esistenza reale di una relazione che fu soprattutto epistolare. Sarà un testo di Katherine Whitmore, quello scritto in occasione della donazione ad Harvard delle lettere di Salinas, a gettarvi luce: il primo incontro a un corso estivo del poeta nel 1932, il colpo di fulmine, il tentato suicidio della moglie di lui, il matrimonio di lei con un altro uomo, le lacrime dell’ultimo congedo dei due al tavolino di un bar. Ma in questa storia ciò che c’è di più vero lo custodisce proprio la carta. Leggere questa prima edizione italiana dell’epistolario significherà allora tracciare la mappa dell’inesistente, ammettere che a volte le vite segrete ci sono più care di quella palese.
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LuigiAmendola 20 novembre 2023Senza che nessuno capisca
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