Vitali aveva già presentato un personaggio interessante, il maresciallo Maccadò, in precedenti romanzi: La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane.
Che su questa figura nascessero storie a sé stanti era quasi inevitabile, essendo uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori e, come più volte dichiarato, anche dallo scrittore stesso. Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali ha dunque inaugurato una serie di romanzi che hanno per protagonista Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como, a Bellano, per il suo incarico ufficiale. E lui, il Maccadò, pur turbato per il clima infausto, si pone al centro di molte indagini che, come sempre, Vitali narra tra il serio e il divertito, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano alla fine degli anni Venti del Novecento e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.