Facendo il gioco che Lucarelli stesso lancia nelle sue trasmissioni televisive, in cui paragona le storie vere, che presenta di volta in volta, a romanzi di grandi autori... "se fosse un film" la serie di Grazia Negro non sarebbe di genere pulp e non sarebbe nemmeno un poliziesco "all'americana". Sarebbe forse una pellicola neorealista venata di malinconia o qualche episodio di quel Maigret molto "all'italiana" come è stato quello interpretato da Cervi. E qui dovrebbe partire un sottofondo musicale: un giorno dopo l'altro...
Grazia Negro è un ispettore di polizia della Mobile di Bologna che conosciamo nel primo romanzo, Lupo mannaro (originariamente pubblicato da Theoria e accompagnato dal sottotitolo Un serial killer sulla via Emilia). Una persona decisa, che sa farsi valere, con una voce blu, una voce rara, bella... Come accade nei gialli dell'autore emiliano, però, il vero protagonista di questi romanzi è sempre l'assassino, con i suoi pensieri, le sue ossessioni, la sua vita anche normale. La narrazione è assolutamente scorrevole, piacevole e spesso ironica (malgrado la drammaticità dei fatti narrati), le storie nient'affatto scontate.
Fil rouge dei romanzi la musica: Un giorno dopo l'altro è una citazione, evidente e dichiarata, di una famosa canzone di Tenco, struggente e bellissima, legata alla sigla televisiva della ormai "mitica" trasposizione televisiva di alcune storie di Maigret, in una serie che aveva come protagonista Gino Cervi. Terminata la lettura del secondo romanzo, invece, non potremo fare a meno di cercare un'incisione di Almost Blue con la struggente tromba e la suadente voce di Chet Baker.