Surreale e toccante. Yu Hua ha una scrittura semplice ma potentissima: ti fa ridere amaro, ti fa riflettere e poi, all’improvviso, ti lascia con un grumo di emozione in gola. Dietro la leggerezza onirica del racconto c’è una critica sociale tagliente, ma mai predicante. È un romanzo che parla di morte per raccontare la vita, pieno di malinconia gentile e umorismo sottile.
Il settimo giorno
Finalista all’ottava edizione del Premio Bottari Lattes Grinzane, sezione “Il Germoglio”
Finalista al Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani, XIV edizione
Una divertente meditazione sul destino, sul senso della fine, e una critica feroce della Cina contemporanea, fra comunismo e ipercapitalismo.
Yang Fei esce di casa una mattina e trova una nebbia fitta mista a una strana neve luminosa: è in ritardo per la sua cremazione. Inizia così il viaggio nell'Aldilà di un uomo vissuto, troppo brevemente, nella Cina del capitalismo socialista e delle sue aberranti contraddizioni. In un'avventura di sette giorni, il protagonista incontrerà persone care smarrite da tempo, imparando nuove cose di loro e di se stesso. Conoscenti e sconosciuti gli racconteranno, poi, la propria storia nell'inferno vero, l'Aldiquà: demolizioni forzate, corruzione, tangenti, feti buttati nel fiume come rifiuti, miriadi di poveracci che pullulano in bunker sotterranei come formiche, traffico di organi, consumismo sfrenato... La morte livella finalmente le diseguaglianze, svelando l'essenziale, e i cittadini di questa necropoli soave uscita dalla penna di Yu Hua ci insegnano tutta la semplicità dell'amore.
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Anno edizione:2017
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Riv 30 maggio 2025Vita
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Il settimo giorno è veramente molto molto particolare. Racconta del vagabondaggio di Yang Fei, morto in un incendio dopo una vita insolita e travagliata ma piena dell'amore del suo papà Jingbiao, una surreale dimensione "di transizione" tra il mondo dei vivi e quello dei morti. In questo viaggio tra la vita e la morte, i ricordi del passato di Yang Fei si intrecciano alle storie delle altre anime che egli incontra e che, come lui, vagano nella dimensione di transizione in attesa di ricevere una sepoltura. Ognuna di esse ha una storia da raccontare, proprio come il protagonista stesso. La narrazione si struttura, dunque, su due linee spazio-temporali differenti: quella del presente, ambientata nella dimensione di transizione, e quella del passato, quella cioè dei ricordi di Yang Fei, o delle altre anime. Questo libro permette di riflettere sulla morte e su ciò che potrebbe esserci dopo di essa, lasciando intendere che la vita terrena e le azioni che si compiono sulla terra prima di morire potrebbero influenzare anche la vita ultraterrena. Inoltre, l'autore evidenzia l'importanza di avere attorno, nel corso della vita, persone care che piangano per la nostra morte e provvedano alla nostra sepoltura, cosicché ciascuno di noi possa riposare in pace. Nonostante l'ambientazione sia molto più moderna rispetto a quella che fa da sfondo in Vivere!, lo stile di Yu Hua è inconfondibile, ma qui molto più scorrevole. Lettura piacevolissima. Consigliato!
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