Ho una collezione di libri di Daniel Pennac nella libreria, ma non li ho mai letti, li comprai da ragazzina su suggerimento di qualcuno ma iniziando a leggerli non nacque mai quella scintilla che me li fece finire o almeno arrivare ad un punto decente della trama! Li ho riscoperti ultimamente, cominciando a leggerli per noia e questo è stato il primo libro che ho letto. Una sorpresa! Comincia lentamente in un contesto particolare che magari non mi apparteneva molto da bambina, la trama si svolge in una periferia francese e i potragonisti sono dei figli immigrati o comunque dei ragazzi stranieri non originari del posto. Parte un po' in sordina, non si capisce bene dove voglia andare a parare e poi "BOOM" sopresa! La trama esplode e diventa un storia totalmente inaspettata, simpatica, leggera. Mi è piaciuto molto, tanto da avere dato una possibilità anche altri altri Pennac.
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Edizione:6
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Anno edizione:2003
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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giulia mencarini 11 maggio 2018
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GIOVANNA BIANCO 18 novembre 2010
Uno de pochi libri che mi hanno strappato una risata. bella lettura:gustosa!Però mi ha fatto riflettere su alcuni concetti che trovo abbastanza veritieri 1-Abbiamo parlato tanto io e la mia generazione,proprio tanto...lo vedi il risultato. 2-Non bisogna disprezzare i giochi di parole. I peggiori spettano ai migliori amici.E' l'ineffabile prezzo dell'intimità. 3-La soddisfazione tipica dell'infanzia che punta il dito contro l'errore pedagogico evidente. 4-Ci sono momenti nella vita in cui uno darebbe qualsiasi cosa pur di sapere cosa'ha colpito di fondamentale. 5-Il cugino Samuel è il miglior risponditore della famiglia.Le sue risposte sconfiggono tutte le risposte.A volte il suo silenzio rende addirittura inutili le domande. A me il cugino Samuel intimidisce un poco...però mi sembra abbastanza invidiabile averne uno.Quanto al punto 3 lo viviamo quotidianamente con i nostri figli sempre attenti a coglierci in fallo.Il punto 4 è un tormentone a cui a volte mi sembra di poter dare qualche risposta...ma non sempre.Al punto 1 non faccio commenti ...Il punto 2 è un punto tra amici.
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Sebastiano Garro 05 ottobre 2010
Pennac è un autore da leggere assolutamente.. La saga Malausséne è qualcosa di straordinariamente divertente. SIGNORI BAMBINI è tenera riflessione sul rapporto tra infanzia ed età adulta, tra immaginazione e realtà, accesa da una vena comica sempre più irresistibile. Durante una delle sue tonanti lezioni Monsieur Craistang, furibondo e insieme bonario professore di francese, scopre tre dei suoi allievi intenti a passarsi sotto il banco uno schizzo satirico: una folla inferocita marcia dietro uno striscione che recita "Craistang ti faremo la pelle". Per punizione devono scrivere un tema per il giorno seguente. "Una mattina ti svegli e ti accorgi di essere diventato adulto. Vai in camera dei tuoi genitori e scopri che sono tornati bambini. Racconta il seguito." Da questo spunto decolla un'avventura quasi disneyana in piena Belleville, intrappolata in tutte le contraddizioni della nostra difficile contemporaneità. Secondo un clichet caro al cinema contemporaneo la fantasia diventa realtà e i "signori bambini", Igor, Joseph e Nouredine, si ritrovano davvero a far la parte degli adulti. Seduto sulla sua tomba nel cimitero Père Lachaise, in un leggendario pigiama a righe, fa da voce narrante Pierre, padre di Igor, ucciso dall'Aids a causa di una trasfusione dopo una tonsillectomia.
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