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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2022
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Storia dolcissima che entra molto lentamente nell'animo del lettore, e quando penetra nei pensieri, nelle idee, nelle riflessioni ti rimane dentro, anzi tu entri nella storia e non riesci ad allontanarti. all'inizio ero infastidita per una storia che mi sembrava assurda ma poco per volta si sono dipanati dubbi e dilemmi per correre tra i boschi e attraversare sorgenti. la delicatezza del racconto non può non essere apprezzata. libro lungo e piacevole da consigliare a tutti
Libri del genere si riescono a trovare difficilmente perché 'un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi' - è una di quelle storie che non può fare a meno di coinvolgerti emotivamente. Recensirlo è davvero complicato ché le parole 'giuste' le ha usate già l'autore, nessuno meglio di lui poteva riuscirci, è tutto scritto nei minimi dettagli, ogni particolare o minuzia è presente in ogni riga di emozione. In ogni caso ho sempre paura di dire qualcosa a tal proposito perché ho il timore di sciupare, o rovinare ciò che non ha bisogno delle mie sillabe per brillare. Probabilmente il motivo che mi spinge a scrivere è proprio quello di voler 'donare' un frammento di ciò che ho 'sentito' durante la lettura, perché a prescindere dal fatto che questo libro sia già un regalo che qualcuno ha pensato di donarmi, mi fa piacere 'cercare' di affidare a mia volta ciò che mi trascino dentro e dietro, come se fosse il mio 'grazie' a chi ha pensato di scrivere questa meraviglia. In realtà non credo di essermi ancora ripresa, si nota dal modo in cui cerco e provo a comunicare ciò che ho percepito, ma a tal proposito mi sono sempre sentita analfabeta. Sono convinta che ogni sensazione provata sotto pelle non si possa descrivere, però so che corrisponde all'emozione simile a quella che si avverte quando ti piace qualcuno, o quando lo vedi negli occhi per la prima volta, tutto ciò che non si può narrare, qualcosa che non ha nome. Se dovessi 'definirlo' - anche se non mi piace farlo perché non amo i limiti, direi che potrebbe essere concentrato sotto la voce 'amore'. Mi sono rispecchiata tanto nel personaggio di Avram, in questo sentimento talmente forte e costante nei confronti di Orah, che non ha importanza se dovesse trasferirsi in qualsiasi luogo, tanto c'è un fuoco dentro ognuno di noi che non si spegne mai e che ci seguirà ovunque, nulla potrà porre fine a quello che sente fino a consumarlo definitivamente, anche a costo di donare la propria esistenza, riluce in ciò che cova in quell'involucro chiamato vita. Ascolta, tu eri troppo per me, mi toglievi il respiro. Che significa ” troppo ” - domandò Avram sottovoce, cos’è troppo quando si ama?
La protagonista è una donna che fa un viaggio a piedi dalla Galilea verso Gerusalemme insieme a un vecchio amico, al quale racconta 30 anni di vita. La vita della donna si dispiega agli occhi del lettore, lentamente, perché dapprima c’è solo il suo racconto, poi, attraverso la sua difficoltà a capire la piega che ha preso la sua vita, affiorano gli altri personaggi, non filtrati e il quadro si definisce. Cambia l’immagine della donna: all’inizio sembra essere vittima della scarsa sensibilità dei familiari, tutti uomini, poi si ha l’impressione che il suo temperamento estroverso e generoso sia diventato impermeabile alla sensibilità degli altri, inducendola a comportamenti percepiti come inadeguati e che questo abbia portato un distacco. Il personaggio di Ilan compare nel libro come un fantasma, poi gradualmente risulta aver trasportato un peso immane. Questa mi sembra la struttura del libro, sulla quale si intreccia il paesaggio di Israele, la grande difficoltà di essere ebreo e arabo e bambino in questo paese: colpisce per esempio la disperazione di un bimbo di pochi anni nel realizzare che gli israeliani sono pochi e i paesi nemici molti e molto popolosi, a cui segue la decisione di essere inglese e andare a letto con una chiave inglese. Il libro è costruito con notevole maestria, dato che riesce a essere avvincente e scorrevole per circa 800 pagine, è molto ricco di spunti, io ne ho descritto solo uno, che tuttavia mi sembra di interesse universale: come a volte si perde il contatto con le persone care, senza rendersi conto di come sia successo, senza essere capace di farsene una ragione.
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