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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2023
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Sulle note dei Simple Minds, dei Duran Duran e dei primi Litfiba, Barbara Baraldi ci trasporta nella città italiana più misteriosa ed esoterica, in una corsa a perdifiato tra le paure e le ossessioni di un'epoca.
«Gli piace pensare di essere invisibile, di essere in grado di colpire per poi scomparire. È compiaciuto dall'osservazione dello spettacolo di morte che riesce a provocare. Lo fa sentire potente. Quasi si identificasse con una forza soprannaturale, capace di colpire ferocemente e dileguarsi nella notte.»
È una notte d'estate del 1988, e a Torino si verifica un evento inspiegabile: il ponte Vittorio Emanuele I è completamente invaso da colonie di ragni, con lunghissime ragnatele sul parapetto che porta al santuario della Grande Madre. Quasi un prodigio, che attirerà decine di curiosi. Intanto il sostituto procuratore Francesco Scalviati si trova dalle parti del Pian del Lot, sulla scena di un crimine: una coppia di fidanzati uccisi in macchina in un luogo solitario. È il terzo, feroce omicidio che sembra imputabile alla stessa mano. Un caso cruciale e insidioso per il magistrato, in un momento particolarmente delicato della sua vita, visto che sta per diventare padre. Tra i presenti sulla scena c'è anche Leda De Almeida, giornalista investigativa con un passato traumatico in Libano, che Scalviati tenta di dissuadere dall'intraprendere un'indagine autonoma che potrebbe rivelarsi pericolosa. Ma a dare una svolta imprevista agli eventi sarà l'arrivo di Isaak Stoner, giovane e arrogante analista dell'FBI, che offre a Scalviati i nuovi potenti strumenti della criminologia, come il profiling e la teoria degli omicidi "seriali", ancora sconosciuti in Italia. Seppur affascinato da queste idee innovative, Scalviati non riesce a fidarsi completamente del collega americano, convinto che nasconda un segreto. Nel frattempo, si avvicina il giorno del parto per sua moglie: sarà una bambina, ma i due non riescono a deciderne il nome. Proprio allora, il "mostro" colpisce di nuovo...
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro ambientato negli anni 80, che ti riporta con le parole e la memoria in quegli anni. Bello, coinvolgente fino alla fine, anche se lascia con l'amaro in bocca, almeno personalmente mi sarebbe piaciuto leggere il perché di tutto (senza fare spoiler), andare più a fondo nelle motivazioni e sentirlo dire dal "mostro" sopratutto se la trama è inventata prendendo spunto da altro, e invece..... per il resto, comunque, lo consiglio.
Bellissimo
Barbara Baraldi sembra voglia risolvere l’enigma di Zodiac il famoso serial killer con una soluzione decisamente di fantasia. E andrebbe anche bene, peccato per il finale un pò fiacco. Nel libro Zodiac diventa Zenit e Firenze, la Firenze del Mostro, diventa Torino. I ragni non c’entrano niente, sono solo i protagonisti di una foto. La pista esoterica è fantasiosa e forse è la trasformazione della “teoria dell’acqua”, nata dall’osservazione che i delitti di Zodiac avvenivano vicino a dei corsi d’acqua. L'idea poteva essere sfruttata meglio. Noi che li conosciamo bene i magistrati italiani sorridiamo teneramente e ironicamente immaginando il sostituto procuratore Scalviati lottare e sparare. La trama è leggera, i connubi tra il mostro e il mondo della prostituzione e della malavita forzati e poco convincenti. Tutti protagonisti mancano di un pizzico di personalità. Un libro che si legge ma che lascia, una volta terminato, un velo d’insoddisfazione.
Recensioni
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