Ho molto apprezzato il romanzo di esordio di Carla Isernia e la voce, diretta e asciutta, di Giuseppina, una donna napoletana dell'800, che, dopo aver rifiutato il matrimonio con un vecchio farmacista, voluto dalla famiglia in difficoltà economiche, si trova rinchiusa nel Regio Ospizio per i Poveri, nel quale trascorrerà tutta la vita sognando di uscire e rivedere il mare, lontano ricordo - uno dei pochi felici - dell'infanzia. Nella comunità del Serraglio, con le sue regole e le sue storie cariche di dolore, Giuseppina sperimenta i sentimenti e le emozioni di una vita intera: l'amore per il marito, non scevro dalla sofferenza; l'amore e le preoccupazioni per i figli; l'amicizia femminile; la fiducia, da riporre in pochi; la necessità di tenere a distanza le persone infide. Sempre nel Serraglio Giuseppina si spegnerà lasciando un grande insegnamento di dignità, equilibrio e resilienza alle persone che hanno intrecciato la loro vita con la sua, e sicuramente anche al lettore, che difficilmente la dimenticherà.
Quando non hai nulla da perdere, qual è il prezzo del silenzio? Napoli 1835. È bella Giuseppina, anche se non lo sa, perduta in un’esistenza fatta di soprusi, miseria e lavoro. Una madre invalida da assistere, un padre violento, e due fratelli troppo impegnati a sopravvivere per volerle davvero bene. Il rifiuto di sposare il vecchio e laido farmacista di quartiere, matrimonio che avrebbe aiutato la famiglia, la porterà a essere rinchiusa nel ‘Serraglio’, il Regio Ospizio per i Poveri di Napoli. Un luogo enorme, una città nella città, con regole proprie da rispettare; un territorio dove la giovane donna conoscerà fatica e dolore, ma dove saprà ritagliarsi spazi di comprensione e anche d’amore. Per l’uomo che sposerà, per i loro due figli, per le amiche che l’aiuteranno ad affrontare la pena del quotidiano, per il ‘professore’ che le insegnerà a leggere. Un luogo dal quale sognerà inutilmente per tutta la vita di uscire, alla ricerca di una vita diversa, e soprattutto per vedere il mare, quel mare che è un lontano ricordo d’infanzia, con la sabbia che sembrava «una polvere luccicante e l’acqua che andava avanti e indietro chiano chiano». Una vicenda potente e delicata, una protagonista dalla voce unica, capace di conservare forza e speranza anche nei momenti più duri, che ci parla con la lingua vivida e asciutta di una città unica al mondo, dove speranza e disperazione, obbrobrio e miracolo, dannazione e riscatto sono toni differenti di un’unica, eterna, canzone.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:12 novembre 2024
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Stefania Biscione 18 dicembre 2024La resilienza di Giuseppina
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