Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea - Suad Amiry - copertina
Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea - Suad Amiry - copertina
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Letteratura: Palestina
Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea
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Descrizione

«Non l'ho mai più rivista, è vero. Ma questo non significa che io abbia smesso di pensare a lei.»


Palestina, 1947. Giaffa è una città viva di mercati, caffè, strade affollate. Subhi sogna di diventare il Miglior Meccanico della città e di fare colpo sulla ragazza dei suoi sogni. Peccato che non siano tempi facili, tanto più per le storie d'amore: le forze israeliane bombardano Giaffa senza pietà, la occupano, la riducono a una città fantasma. In quel teatro di caos e di morte le giovani anime di Subhi e Shams, perduti l'uno all'altra, disegnano sulla mappa della Storia il loro destino, senza rassegnazione, illuminati dalla certezza di appartenere a una terra, alla gente che l'ha abitata, a una avventurosa speranza.

Dettagli

Tascabile
25 marzo 2025
240 p., Brossura
9788804797692

Valutazioni e recensioni

  • MaRIOFREDOO
    RICOTRUZIONE NAIF

    Questo romanzo mi è stato suggerito da una amica lettrice che ringrazio. Romanzo interessante tratto da una storia vera raccolta dall’autrice Saud Amiry nel 2018 a Giaffa in una intervista ai protagonisti (ormai ultraottantenni): Shams e Subhi di cui riporta in calce al libro i tratti salienti (pagg. 225/228). La scelta dell’autrice consiste nel restituire l’orrore (poco nota per la verità) dei fatti del 1948 quando, con la complicità britannica, gli ebrei si insediarono in Palestina, in particolare a Giaffa, attraverso la storia personale dei due giovani Subhi e Shams. Senza svelare gli sviluppi della trama si può notare che Subhi, grazie alle sue competenze di giovane meccanico quindicenne ottiene, riparando una cisterna nel 1947, in premio da un ricco coltivatore di arance un taglio di preziosa stoffa inglese di Manchester e la confezione sartoriale di un abito che immagina di indossare il giorno del suo matrimonio con Shams di cui si è perdutamente innamorato a prima vista. Con i primi mesi del 1948 la situazione precipita e i due giovani saranno separati. Shams assisterà alle brutali conseguenze della macellazione di una mucca abbandonata (sì ma rubata ad un ebreo). Non ci sarà un lieto fine della love story ma i due (mantenendo il ricordo dell’altro) sopravviveranno alla tragedia della Nakba. Interessante certo e anche istruttivo, ma la scelta di utilizzare il linguaggio (non solo visivo) di un adolescente penalizza, a mio parere, la narrazione, per cui non me la sento di andare oltre a 3 stelle.

  • R.Pat
    Un colpo di fortuna

    Ho acquistato questo libro durante gli sconti, incuriosita dal titolo particolare ed è stata una bellissima sorpresa, forse uno dei migliori libri letti quest'anno. La storia del protagonista è semplice, ma l'ambientazione storico geografica e la descrizione di tutti gli avvenimenti di quegli anni mi hanno colpita tantissimo. La scrittura di Suad Amiry ti porta indietro nel tempo e ti racconta l'inizio di una guerra che dura ancora oggi

  • ormos

    Il libro racconta una bella storia d’amore e di famiglia negli anni dell’esodo palestinese dopo la fondazione dello Stato di Israele, nel 1948, quando più di 700.000 arabi palestinesi furono costretti ad abbandonare città e villaggi, o ne furono espulsi, e successivamente si videro rifiutare ogni diritto al ritorno nelle proprie terre. Pur ripercorrendo gli esiti drammatici del conflitto arabo-israeliano, la scrittura raramente assume toni di lamento o recriminazione, al contrario sono tenerezza e ironia a fare da sfondo alla vicenda, che nel complesso è ammantata di una certa sobrietà, di una leggerezza che è evocata dal volo degli aquiloni nei giorni di festa. In questo contesto i protagonisti cercheranno di tessere il proprio destino, ma sarà il destino a strappare e ricucire le loro sorti, come a ricomporre un equilibrio interrotto: perché “a ognuno il suo destino, in questo mondo”. Voto 4,5.

Conosci l'autore

Foto di Suad Amiry

Suad Amiry

1951, Damasco

Architetto palestinese, fondatrice e direttrice del Riwaq Center for Architectural Conservation a Ramallah. Cresciuta tra Amman, Damasco, Beirut e Il Cairo, ha studiato architettura all’American University di Beirut e all’Università del Michigan, specializzandosi infine a Edimburgo. Dal 1981 insegna archittettura alla Birzeit University e, da allora, vive a Ramallah. Ha scritto e curato numerosi volumi sui differenti aspetti dell’architettura palestinese. Da Feltrinelli sono usciti: Se questa è vita. Dalla Palestina in tempo di occupazione (2005), Niente sesso in città (2007), Murad Murad (2009), Golda ha dormito qui (2013), Damasco (2016). Nel 2020 Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea è stato pubblicato da Mondadori.Le è stato...

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