Il romanzo è molto bello, davvero diverso da come me lo aspettavo: tagliente, affilato direi, diretto, schietto.Bianca, la protagonista è una donna bella e brava, una che va a testa alta. Una persona che ama l’arte e si circonda di cose belle. Anche lui ama l’arte e si circonda di cose belle, cose e persone, un occhio alla cartella con i dipinti e l’altro alle gambe dell’artista. Mentre Bianca è una persona trasparente per il lettore, non ci nasconde nulla, lui invece è difficile da capire anche se viene vivisezionato nei suoi modi costruiti e nelle sue strategie che funzionano sempre. Certo la storia d’amore tra i due sembra, come dice il titolo, perfetta ma a un certo punto lui sparisce, si nasconde sperando che Bianca sopravviva al dolore. Il finale lascia intuire il suo rimpianto per qualcosa di bello che si è perso e al lettore dispiace un po’ per lui anche se è solidale con lei che non si lascia schiacciare e abbattere e esce dalla dura prova nuova e bella. Il romanzo è piacevole, bello, di facile lettura.
Una storia quasi perfetta
Una storia d'amore e seduzione, sulla fragilità dei nostri rapporti quotidiani ma anche sulla capacità di riappropriarci della nostra vita, sulla forza intensa e catartica di un riscatto.
A lei piaceva fidarsi. Allentare il controllo. Come un tuffo nell'acqua amica. Le piaceva quell'uomo che amava i suoi disegni, li ricordava uno a uno, li allineava e li riconosceva come tessere della sua vita. Sentirlo raccontare le dava una gioia d'infanzia e una promessa di qualcosa che non aveva ancora conosciuto ma esisteva, lei lo sapeva.
L'anonimo protagonista di questo romanzo è il proprietario e l'anima di un'azienda di design per collezioni di moda, carte e oggetti. Lei, Bianca, insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle arti, gli propone una serie di suoi disegni ispirati ai fiori. Disegni bellissimi, luminosi, intensi, unici. Lui se ne innamora e, come fa sempre, decide di acquisire non solo l'opera ma anche di sedurre l'artista, singolare e incantevole come quei disegni. Comincia così il corteggiamento, ma presto si accorge di essere lui ad aver bisogno di lei, conquistato e allo stesso tempo sconcertato dalla sua purezza quasi spirituale, dalla sua natura appassionata ed esigente, dalla gratuità dei suoi gesti, dalla sua vita con il figlio Gabriele in una casa piena di piante e di acqua che fa pensare a un paradiso. Ma il suono dell'acqua occorre saperlo ascoltare...
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Edizione:4
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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erika marinoni 31 maggio 2016
“Ascolta bene quel che ti dico bambina. Io so cos'è l'amore e l'amore non è nebbia che la stagione asciuga. E' come il suono. Sembra andato ma intanto ti ha trasformata. Entrando dentro per sempre, nella forma di una parola che ti ha benedetta o di una musica che accompagna i tuoi giorni.” Mi ci è voluto in po' capire il significato di questo libro. Prima di tutto parto dal titolo. Perchè “quasi?” Potrebbe essere stata perfetta se il protagonista maschile di questo libro che viene chiamato “il seduttore” non avesse paura dell'amore. Sì, perchè per essere bravi seduttori non ci si deve mai innamorare della propria preda. La si lusinga, la si fa sentire importante, si sa sempre cosa dire, cosa fare, e poi... la si molla senza alcun ripensamento. Peccato che Bianca non sia come tutte le altre donne e che riesca a fare breccia in quella piccola parte di cuore che forse vuole ancor amare. “C'è sempre qualcuno che dopo, sempre dopo, dice ma come, non avevi capito? Tutti sapevano. Come hai fatto a essere così ingenua? Non vedevi che quel che tutti vedevano? Ci saranno campanelli e anche campanacci d'allarme. Non li riconoscerai. Quando il desiderio incanta il pensiero ti trovi dove non sai. Anche quel che si vede in realtà non lo si vede. Non lo abbiamo visto perchè capita di vedere solo il nostro desiderio, come l'oasi, te la ricordi? L'oasi nel deserto. Se il desiderio è grande. Ma non aver paura bambina, mia bambina. Io sarò là in fondo. Ci sarò” Più va avanti la storia più aumenta la tua curiosità, ed ecco che la Veladiano ci accontenta iniziando a far scoprire i personaggi, Bianca soprattutto. La storia continua e tu continui a leggere senza quasi respirare. Sei con loro a Venezia, descritta benissimo, sei con loro in ufficio o a casa e per certi versi inizi a pensare che forse anche i veri seduttori possono cadere nella trappola dell'amore. “Lui vede solo se stesso ma si pensa un benefattore, pretende la tua riconoscenza e lascia di te una rovina. Ricorda questo. Ricordalo sempre. Da lui ci si salva con un colpo d'ascia. Bisogna sparire. Svanire come se il sogno fossimo noi. Diventare incubo. Cosa farà. Dove sarà. Come mai scriverà. Sparire senza voltarsi mai. Fa un male che ci si spacca in due. Si sprofonda e ci si chiede come potrà esserci un giorno, un'ora, un minuto ancora senza la speranza, almeno il sogno, un'ombra di possibile ritorno di vita perduta. Si sprofonda e manca il respiro e anche l'anima si accartoccia e Dio si capisce che non ha mosso un passo dal suo trono. Dal seduttore ci si salva da soli.” E poi c'è il finale … letto e riletto.
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